CARLO D'ELIA
Cronaca

Lodi, Corso Roma è un deserto: "Noi, fratelli poveri del salotto buono della Ztl"

Lodi, il grido d’aiuto al Comune dei commercianti appena fuori dalla zona pedonale

DESOLAZIONE Botteghe vuote in Corso Roma

Lodi, 21 agosto 2015 - I commercianti di corso Roma, nel tratto appena fuori dall’isola pedonale, si sentono i fratelli poveri del primo pezzo meglio collegato al «salotto buono» della città. La strada è poco illuminata, la pavimentazione non certo all’altezza di una passeggiata centrale; ma soprattutto auto, moto e biciclette transitano sempre meno. Le vetrine vuote, nel pezzo di strada compreso tra via XX settembre e via Gorini, aumentano ogni anno. La filiale di una banca e un negozio di abbigliamento sono solo le ultime due attività ad aver scelto di abbandonare questo tratto di corso Roma poco valorizzato rispetto a quello racchiuso nella Ztl. «La situazione è davvero delicata – spiega Cristiano Reccagni, titolare del Centro Ottico –. Sono anni che le cose non migliorano. Serve un intervento del Comune per riuscire a rendere ancora appetibile questo tratto di corso Roma. Le vetrine sono sempre più vuote. La strada è buia. Non siamo coinvolti attivamente nelle iniziative. Per esempio alla Notte bianca di quest’anno gli eventi terminavano con la fine del tratto pedonale. Ho saputo che tante attività storiche hanno intenzione di chiudere o di spostarsi. Corso Roma rischia di diventare una strada fantasma».

La situazione è nota all’amministrazione comunale. L’anno scorso si è tenuto l’ultimo incontro a Palazzo Broletto tra i commercianti della zona e il sindaco Simone Uggetti. In quell’occasione i negozianti hanno chiesto una serie di interventi per riqualificare la via, ma ad oggi nulla è cambiato. «Il problema principale è legato alle luminarie – dice Massimo Lobita, da 13 anni titolare della gioielleria Arte orafa –. Di notte ho paura a camminare lungo questo tratto. Riqualificarlo porterebbe un impulso positivo agli affari. Mancano anche le rastrelliere per le biciclette. L’Amministrazione dovrebbe impegnarsi per risolvere questo genere di problemi».

Qualcosa potrebbe cambiare già entro la fine di ottobre. Con l’insediamento del quartier generale della Bcc Centropadana in corso Roma, nell’ex palazzo Sommariva, e l’apertura del Libraccio, megastore dei libri usati, si potrebbe riattivare il giro d’affari nella zona. Ma non tutti sono d’accordo. «La mia cartolibreria rischia di chiudere con l’arrivo di un megastore come il Libraccio a pochi metri – dice Lucia Schivardi, da più di 35 anni titolare della cartoleria in corso Roma, angolo via Legnano –. Rischio di chiudere entro l’anno. Gli affari vanno sempre peggio. Non è facile andare avanti in questo modo. Corso Roma è una strada fantasma. La sera ho paura a tornare verso casa». I locali sfitti sono poco meno di una decina. Spesso però i costi sono troppo alti e poco vantaggiosi per un tratto di strada che non assicura grandi vendite. Ma nonostante tutto, Pamela Preti, 40 anni, con esperienza come gestore di un negozio per animali, ha deciso di aprire qui la sua nuova attività. «Conosco la situazione in questa strada – spiega Preti –, ma ho voluto rischiare. L’attività sarà inaugurata a metà settembre. Ci sarà la possibilità di tolettare i cani, ma non solo. All’interno del negozio venderò anche oggettistica e abbigliamento per animali di tutte le taglie».