Coronavirus, è confermato: l’ospedale di Casale ospiterà i pazienti in isolamento

Il nosocomio è già stato in gran parte svuotato con il trasloco a Lodi e Codogno di diversi reparti. I sanitari misureranno temperatura e saturazione ai contagiati e nel caso li porteranno al pronto soccorso

Il sindacalista Gianfranco Bignamini contesta la decisione

Il sindacalista Gianfranco Bignamini contesta la decisione

Casalpusterlengo (Lodi), 1 aprile 2020 - Passi avanti spediti per la trasformazione di buona parte dell’ospedale di Casale in struttura per pazienti contagiati dal coronavirus che sono sottoposti a misure di isolamento ma che contestualmente sono bisognosi di cure di media intensità come il controllo della temperatura e della frequenza respiratoria. Ieri avevamo già fornito una anticipazione sul fatto che il presidio di via Fleming – di fatto “svuotato” con il trasferimento dei principali reparti (lungodegenza riabilitativa, geriatria, sub acuti, oncologia) nel nosocomio di Codogno e Lodi – sarebbe stato riconvertito in questo periodo di emergenza. Buona parte dei pazienti dovrebbe arrivare da fuori provincia. Ieri la pubblicazione della delibera di giunta regionale ha fornito i contorni di un progetto che riguarda ovviamente tutta la Lombardia. Un paio di piani della struttura sanitaria casalina verranno a breve riconvertiti e qui potranno trovar spazio dai 60 ai 70 posti letto.

L’Asst ha già in programma di stipulare una convenzione con l’Azienda speciale del Comune di Casale per la gestione. Ieri nessun commento da parte dell’amministrazione comunale. "Molti cittadini non possono stare in isolamento a causa della mancanza di spazi sufficienti nelle proprie abitazioni, mentre altri non si sentono sicuri perché seppure con sintomi lievi hanno necessità di ricevere la somministrazione di ossigeno e dunque per questo motivo abbiamo approvato una delibera che offre una “degenza di sorveglianza”, effettuata da personale sanitario e di supporto per garantire la sicurezza dei pazienti nel periodo di isolamento", hanno ribadito il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera. Ai pazienti verranno misurate regolarmente (due volte al giorno) la temperatura corporea e la saturazione di ossigeno. Il personale dovrà svolgere un’adeguata formazione (di almeno 4 ore) specifica per la sorveglianza di questa tipologia di pazienti.

La cura del paziente sarà affidata ai professionisti che, in questo momento di emergenza, non possono essere impiegati nelle attività di assistenza diretta ai pazienti. In caso di peggioramento delle condizioni cliniche del paziente coronavirus in isolamento domiciliare, lo stesso verrà accompagnato al pronto soccorso della struttura ospitante. La Regione ha aperto la possibilità di ospitare pazienti Covid anche ad altre strutture sociosanitarie, anche solo autorizzate, dotate di impianti di gas medicali adeguati o strutture ricettive adeguatamente attrezzate. "Era un piano già preordinato – ha ribadito il sindacalista Fisi, Gianfranco Bignamini –. Hanno deciso di trasformare il nosocomio casalino in una sorta di lazzaretto. Io non sono d’accordo. Spero a questo punto che prendano il personale degli ospedali e lo spostino a Casale".