PAOLA ARENSI
Cronaca

Coronavirus, la lettera appello: "A Codogno ci sono anche persone fragili, aiutiamole"

Un codognino racconta la sua città, le proprie impressioni, i problemi degli altri

Il centro di Codogno deserto

Codogno, 2 marzo 2020 - Zona rossa, non resta che scrivere. Sono in tanti, in questi giorni, i cittadini del Basso Lodigiano che stanno lasciando libere le proprie emozioni. Le sfogano come possono, chiedendo aiuto alla tecnologia, mettendo i propri pensieri in lettere, raccontandoli al telefono. E qualcuno, nei propri scritti, testimonia ciò che, di fatto, stanno vivendo anche altri meno loquaci. Tra di loro ci sono malati di depressione ed ansia cui, certamente, questo isolamento necessario non fa bene. E che forse si sono semplicemente chiusi in casa e in sé stessi. L’interrogativo è sempre lo stesso, chi si occupa di queste persone? Chi potrà rimanergli vicino se si sono semplicemente isolati e non hanno trovato la forza o i mezzi per chiedere aiuto? Uno di questi codognini racconta la sua città, le proprie impressioni, i problemi degli altri.

Noi de Il Giorno condividiamo cercando di rafforzare questa richiesta di aiuto. Per tutti i paesi e le persone coinvolte, senza confini.

Da un abitante di Codogno: Perché ci trattate così? Che colpa abbiamo? Qui nella zona rossa non ci sono solo le persone forti, quelli che si sentono eroi, che lo fanno per l’Italia e “cosa vuoi che sia starsene per un po’ di giorni a casa, in fondo non ci manca niente”. Quelli sono forti a prescindere, nessuna disgrazia li sconvolge, loro sono vincenti. C’è però anche Mariangela, una signora che conosco e ho incontrato ieri, lei ha 73 anni e vive sola, le ho chiesto “Sta bene? Ha tutto quello che le serve? Ce l’ha da mangiare?”. Mi ha risposto “Si ho ancora un po’ di roba nel frigorifero, ma alla mia età non è il cibo che mi fa vivere, quello che mi fa stare in vita è sapere che domani verranno a trovarmi mia figlia e i miei nipotini, il loro sorriso quando mi dicono ‘ciao nonna!’. Adesso però sono più di 10 giorni che non li vedo perché non li fanno passare, mi hanno detto”. Le veniva da piangere….ma non l’ha fatto, con molta dignità mi ha salutato e mi ha detto “mi dispiace tanto per voi che siete giovani”.

Ecco ci sono anche queste persone a Codogno, così come ci sono genitori con figli disabili e figli con genitori anziani con l’alzheimer o la demenza senile che non hanno più il supporto dell’infermiera o delle badanti. Ci sono anche le persone con problemi di salute che esulano dal virus, magari con problemi pregressi di ansia e attacchi di panico, come pensate che stiano in questi giorni? Chi pensate che li aiuti? Magari sono soli rinchiusi in casa terrorizzati. Su una popolazione di 50.000 persone quante pensate possano essere queste persone “fragili”? Codogno già prima di tutto questo era un paese che stava morendo, ci sono decine di interi cortili e palazzi disabitati e fatiscenti, l’economia qui dopo gli anni 90 e anche a causa della crisi che pervade l’italia da 20 anni è andata sempre più calando. Tante piccole imprese edili sono fallite, i negozi hanno chiuso e quei pochi che reggono fanno i salti mortali per sopravvivere. Come pensate che stiano loro? E se dovessero tenerci segregati per un altro mese? E i piccoli agricoltori e allevatori a chi spediranno i loro prodotti? Chi li vorrà più? Ecco, volevate sapere come si sta nella zona rossa, forse questo vi da un’idea più approfondita. I dati dei contagi, ormai estesi a tutto il nord, rendono davvero inutile e CRUDELE, continuare a tenerci bloccati e indicati come gli unici che possono diffondere il virus. Contagiati a Codogno 35 (dati ufficiali), ma davvero credete che dipenda tutto da noi? Davvero pensate che un unico paziente 1 abbia scatenato questa epidemia nel giro di una settimana a tutta Italia, Europa, Iran, Giappone e ora Stati Uniti? Questa è follia. E c’è il rischio che venga prolungata oltre l’8 marzo a sentire alcune interviste degli addetti ai lavori. Perché noi? Aiutateci a diffondere questa lettera, abbiamo bisogno del vostro aiuto di voi che siete (noi possiamo dirlo a ragione) nel “mondo libero”. Per favore….non diteci più “ Vi siamo vicini, tenete duro ce la farete!”…………non fatelo più…….grazie”.