Coronavirus, a Codogno riaprono le edicole: "Felice, ma adesso ci sostengano"

Un segno di rinascita dei paesi in quarantena, parla la titolare della rivendita di piazza Repubblica: "Speriamo che i fondi arrivino"

L'edicola di Sonia Bergamasco

L'edicola di Sonia Bergamasco

Codogno (Lodi), 27 febbraio 2020 -  Sono le 12 di mattina e Sonia Bergamaschi, titolare di una delle edicole di Codogno, ha appena ricevuto la comunicazione che oggi la sua attività avrebbe riaperto. "Sono confusa e sto cercando di capire bene – dice subito –. Il distributore mi ha appena scritto che domani riprende a consegnare i giornali. Ma allora possiamo? Si riparte?". La voce tradisce un mix di felicità e preoccupazione. "Ci dovranno però dire come fare a gestire l’afflusso dei clienti, se dovrò farli entrare uno alla volta e come mi dovrò equipaggiare io, se dovrò avere guanti e mascherina che tra l’altro adesso sono esaurite dappertutto – continua Sonia che nel suo negozio di piazza Repubblica, pieno centro, vende anche libri –. Finora siamo stati senza indicazioni precise". Le edicole, nella “zona rossa” sono state di fatto sbarrate per sei giorni.

«Venerdì mattina quando erano già filtrate le prime informazioni sul primo caso di coronavirus al pronto soccorso di Codogno qui ho visto entrare già persone con le mascherine – dice ancora –. Poi sono arrivate le indicazioni di rimanere a casa, ho cercato di captare gli umori, anche se non era facile perché arrivavano versioni contrastanti e nel pomeriggio, quando i vigili hanno iniziato a consegnare le ordinanze, ho tenuto chiuso. Sabato poi sono arrivata in negozio all’alba come al solito e ho preso i giornali dal distributore. Non c’era in giro anima viva. Noi lavoriamo anche molto con i bar e le persone che transitano per andare in stazione, ma ho capito subito che il coprifuoco era scattato. Così ho fatto direttamente la resa. La domenica mattina il distributore sarebbe dovuto ancora venire, ma a seguito delle disposizioni prese dal Governo è stato fermato a Pizzighettone (arriva da Cremona, ndr)". "I primi pensieri sono stati di timore per i nostri adempimenti contabili - evidenzia Sonia Bergamaschi -. Poi però sono arrivate le domande: per quanto tempo sarà così? Io vivo di questa attività". Quindi le serrate di lunedì, martedì e mercoledì. E ieri la gradita novità. "Sono contenta di riaprire – conclude –. Certo mi sarebbe piaciuto riaprire con questa brutta situazione alle spalle. Chissà come andrà: qui è un deserto. Speriamo che le risorse promesse arrivino e che non siano briciole".