PAOLA ARENSI
Cronaca

Blitz in due ristoranti di Lodigiano, scoperti 8 lavoratori in nero e 16 irregolari: maxi multa ai gestori

I titolari degli esercizi dovranno regolarizzare i dipendenti “fantasma”, impiegati nelle mansioni di cameriere, pizzaiolo e addetto alla cucina

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Lodi, 7 maggio 2024 – Blitz della finanza nel Lodigiano, scoperti otto lavoratori "in nero" in due locali. Si tratta di persone non assunte regolarmente e retribuite in contanti. I finanzieri i Lodi nell’ambito di controlli sugli esercizi commerciali per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, sono entrati in due ristoranti della provincia, in un caso anche alla presenza di funzionari dell’Ispettorato del Lavoro. È stata quindi eseguita una verifica delle autorizzazioni e della regolarità delle posizioni lavorative del personale impiegato, anche ascoltando i diretti interessati.

All’esito delle attività ispettive, sono stati individuati, in totale, otto lavoratori “in nero” (tre presso un ristorante e cinque nel secondo), impiegati nelle mansioni di cameriere, pizzaiolo e addetto alla cucina. Per queste persone non esisteva preventiva comunicazione circa l’instaurazione dei rispettivi rapporti di lavoro, con la conseguente inosservanza, da parte dei datori di lavoro, dei correlati adempimenti fiscali e contributivi. In aggiunta, presso il primo ristorante controllato, sono stati scoperti sedici lavoratori irregolari, per i quali il datore di lavoro avrebbe compiuto infedeli registrazioni sul Libro Unico del Lavoro. Avrebbe infatti comunicato, senza adeguate giustificazioni, numerosi permessi non retribuiti in luogo di prestazioni lavorative rese, con conseguente evasione contributiva.
Si è quindi proceduto al recupero delle contribuzioni previdenziali ed assicurative evase, con la relativa regolarizzazione e ricostruzione dei rapporti di lavoro a favore dei dipendenti. E ora i titolari dei ristoranti dovranno anche pagare, ancora da stabilire, sanzioni che vanno da un minimo di 1.800 ad un massimo di 10.800 euro per ciascuno degli otto lavoratori impiegati “in nero”, nonché da un minimo di 150 ad un massimo di 1.500 euro per ognuno dei sedici lavoratori irregolari individuati.