Commemorate le vittime del Covid: "È ancora una ferita aperta"

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"Oggi abbiamo ancora una ferita aperta. La nostra comunità dal 21 febbraio di tre anni fa ha vissuto il periodo più difficile. Oggi non so se ne siamo usciti migliori, ma sicuramente quella situazione ci ha unito nel segno della fratellanza e solidarietà". Così ieri mattina il sindaco di Casalpusterlengo Elia Delmiglio ha commemorato, in un passaggio del suo discorso, l’inizio della pandemia che ha colpito duramente la città, finita anch’essa nella zona rossa insieme ad altri nove comuni della “cintura“ del Basso Lodigiano. Tanta gente si è trovata davanti al monumento “sassi di memoria e comunità“ di via Don Minzoni che "rappresenta per tanti casalini un luogo di silenzio, di preghiera, di ricordo": diversi parenti delle vittime, i cui nomi sono ricordati sul memoriale, le forze dell’ordine, il parroco don Pierluigi Leva e gli esponenti del gruppo “Casale Nostra“ che ha organizzato la cerimonia insieme al Comune.

Dopo una canzone cantata a cappella da Marco Bussini e l’intervento del sacerdote, c’è stato l’alzabandiera e il silenzio suonato da Angelo Paganini mentre i parenti non hanno voluto dire nulla: troppo vivo ancora il ricordo e l’emozione. Quindi l’intervento del primo cittadino. "Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni – ha detto Delmiglio –. Tutti siamo chiamati a lavorare per il bene comune, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte. Le tante associazioni rappresentano appieno questo patrimonio solidale, nel campo della pubblica assistenza, della protezione civile, della cultura e delle tradizioni popolari mentre il coraggio dei medici, personale sanitario, delle forze dell’ordine, delle istituzioni e dei cittadini che, in quel momento, hanno assicurato impegno, dedizione e abnegazione. Da qui vogliamo ripartire".

M.B.