Coronavirus, a Codogno nasce 'Radio zona rossa': "Noi, la voce della resistenza"

Bollettini, orari di chiusura e comunicazioni ufficiali per la popolazione. Nell’era digitale in quarantena il segnale analogico vince ancora

Radio Zona Rossa

Radio Zona Rossa

Codogno (Lodi), 27 febbraio 2020 -  Una voce dall’etere ieri alle 11 ha raggiunto le case di chi è costreto alla quarantena. "Buongiorno codognesi", annuncia lo speaker di “Radio zona rossa” così come è stata ormai battezzata la trasmissione attiva sulle frequenze di Radio Codogno, la storica emittente parrocchiale nata nel 1983 e che, in questi giorni, nell’ora più grave dell’emergenza del coronavirus, si trasforma, un paio di volte al giorno, in un punto di riferimento soprattutto per coloro che sono costretti a casa. Avere notizie aggiornate, bollettini ufficiali e informazioni utili è la principale missione del nuovo programma. In un’epoca di social, filmati in diretta streaming e messaggi whatsapp, la radio resta ancora un baluardo di informazione diretta molto efficace.

Un pezzo di mondo “analogico” che ha tuttora molto da dire, per rincuorare chi ha paura, unire chi si sente isolato. Nei giorni scorsi grazie alla colalborazione tra Comune, Protezione Civile e parrocchia, che hanno stretto una sorta di patto di collaborazione, lo studio ovattato del seminterrato del centro giovanile di via Cabrini si è trasformato nell’avamposto per garantire un’informazione utile in un momento di disiorentamento dell’itera comunità. Cuffie in testa, è stato lo speaker storico Pino Pagani a dare il via libera alla rubrica che è stata replicata ieri alle 17. Il programma proseguirà fino a quanto l’emergenza non cesserà. Principalmente si forniranno i numeri della Protezione civile che possono essere contattati, le eventuali aperture dei supermercati con gli orari e tutte le informazioni ufficiali del comune. Ieri, già dalla prima trasmissione del mattino, i contatti erano già schizzati alle stelle con numeri non abituali per Radio Codogno.

«È un segnale evidente che i cittadini hanno bisogno di notizie certe, ma anche di un semplive contatto, di una voce amica", ribadisce Francesco Dadda alla consolle della regia. Pochi minuti dopo le 11, arriva anche la telefonata di un’anziana, fedele ascoltatrice, che preoccupata chiedeva cosa fare per contattare i numeri di servizio che non rispondevano. "È una voce importante come punto di riferimento per il territorio e dunque siamo contenti di poter svolgere questo compito e ampliare il raggio di condivisione per le news che, in questa fase, servono veramente a tutti", ha detto Massimo Scaglioni, referente della radio. Non è escluso però che radio zona rossa possa trasmettere anche in altri momenti della giornata, magari prevedendo una serie di collegamenti informativi almeno tre volte al giorno. "Ci sarebbe bisogno però di persone, di volontari che hanno dimestichezza con il mezzo radiofonico che magari possano rendersi disponibili", spiegano gli organizzatori. Perché anche in quarantena il bisogno di volontariato non diminuisce.