
Gli assessori comunali Luigi Mori e Giovanni Bolduri durante la presentazione del progetto
Codogno (Lodi) - No alla “bretellina“ inserita nel progetto di sviluppo intermodale, presentato dal Comune una decina di giorni fa e inoltrato alla Regione per poter ottenere i finanziamenti adeguati. Lo dice a chiare lettere il Comitato dei residenti del rione Villaggio San Biagio che, a detta loro, temono che il comparto oltre la ferrovia possa essere interessato da un aumento del traffico. La piccola variante inserita nel piano di sviluppo da cinque milioni di euro collegherebbe la parte finale di viale Papa Giovanni XXIII, ad oggi monca, a via Mochi, sbucando sul futuro nuovo hub per autobus, a due passi dalla stazione ferroviaria.
“Il Comitato di Quartiere San Biagio ribadisce con forza che questa modifica alla viabilità non va attuata perché al consueto traffico locale si aggiungerebbe un notevole passaggio di mezzi pesanti e autobus lungo il viale Papa Giovanni XXIII, su cui affacciano, oltre a numerose abitazioni, anche la chiesa parrocchiale con annesso oratorio, il liceo con più di settecento studenti, le scuole elementare e materna, il palazzetto sportivo Assigeco ed il Polo Fieristico”, spiegano i dieci firmatari di uno scritto, riconducibili all’organismo del quartiere. Per i residenti, la nuova strada, circa 500 metri in tutto, sarebbe il secondo tentativo di modificare l’assetto viabilistico.
“Il primo fu il 5 novembre 2004, esattamente vent’anni fa, quando in un’assemblea pubblica, l’allora assessore Luigi Mori (lo stesso di oggi, ndr) accennò ad un progetto di prolungare l’attuale tracciato di viale papa Giovanni XXIII“, in quel caso facendolo proseguire fino alla sp20 in territorio di Fombio. “Solo grazie alla contestazione del rione, il progetto fu fortunatamente accantonato”, ribadiscono i residenti. Per il comitato, sull’idea di sviluppo sottesa al piano nulla da eccepire “perché nel tempo un territorio non rimane sempre uguale”, ma lo stop è specificatamente per la bretellina perché “si verrebbe a creare un notevole incremento del traffico con un esponenziale conseguente aumento di inquinamento ambientale ed acustico per l’intera zona”. Per questo motivo, i rappresentanti dei residenti chiedono al Comune di organizzare un’assemblea pubblica per poter vedere il progetto nel dettaglio e confrontarsi direttamente con i cittadini.