PAOLA ARENSI
Cronaca

Clima peggiorato nelle filiali: "Bancari vessati dai superiori. Costretti a prendere psicofarmaci"

L’allarme del sindacato Fabi: i colleghi sono vittime di una continua pressione commerciale

Clima peggiorato nelle filiali: "Bancari vessati dai superiori. Costretti a prendere psicofarmaci"
Clima peggiorato nelle filiali: "Bancari vessati dai superiori. Costretti a prendere psicofarmaci"

Bancari “vessati“ dai superiori per fare numeri, uno su quattro prende psicofarmaci. "Il posto in banca continua ad essere ambito – introduce Ettore Necchi, dirigente nazionale della Federazione autonoma bancari italiani –. C’è lo stipendio sicuro, il prestigio. Ma, purtroppo, ora che contano di più i numeri delle risorse umane, il clima è pessimo e molti colleghi finiscono in cura". Proprio Necchi lancia quindi un allarme: "Nei giorni scorsi ho dedicato tempo a fare un giro post ferie nelle filiali del Lodigiano e ho notato, perché mi è stato più volte detto esplicitamente dagli interessati, che si è acuito il malessere lavorativo generale – chiarisce –. I colleghi sono vittime della continua pressione commerciale, subiscono vessazioni psicologiche, costretti a fare i numeri, a continuare a chiamare i clienti". Il rischio, come spiega lo stesso Necchi: "È di non riuscire a raggiungere i risultati sperati e di venire trasferiti a decine di chilometri di distanza dal luogo di lavoro. Con tutti i disagi familiari del caso".

"Il problema – aggiunge – è che stiamo parlando di bancari che portano lo stesso malessere anche nella vita privata. La sensazione è talmente forte che spesso hanno bisogno di uno psichiatria per sopportarla. Fino a ricorrere a psicofarmaci". Nelle sole banche di credito cooperativo del territorio "così come in altre di cui però, al momento, ho meno contezza – conclude – almeno un dipendente su quattro ha dovuto chiedere aiuto". Con l’innalzamento dei tassi, chi chiede mutui è in difficoltà e molti non riescono a pagare le rate. E questo disagio viene subito dal dipendente allo sportello, "anche se non c’entra nulla".