Castiglione d'Adda, test a tutti i cittadini nel paese-laboratorio sul Coronavirus

Concluso l’ultimo confronto con i ricercatori. Ora per l’avvio de llo screening si attendono solo i materiali

Il sindaco di Castiglione d'Adda Costantino Pesatori

Il sindaco di Castiglione d'Adda Costantino Pesatori

Castiglione d'Adda (Lodi), 30 aprile 2020 - Tutto pronto per il più grande laboratorio di ricerca sul coronavirus. La comunità di Castiglione d’Adda, 4.600 abitanti, epicentro della diffusione del Covid-19 in Italia, con 76 morti in 60 giorni, quasi il 2% della popolazione, è al centro del progetto di mappatura degli anticorpi studiato da Massimo Galli, virologo dell’ospedale Sacco di Milano. Nei prossimi giorni tutti i cittadini maggiorenni (per i più piccoli dovranno essere i genitori a dare l’ok) saranno sottoposti al test rapido per la ricerca degli anticorpi al Covid-19.

Tutto è partito da un’analisi delle università di Pavia e di Lodi sulle donazioni di sangue Avis di Castiglione. Il 70% dei donatori, asintomatico, è risultato avere gli anticorpi al Covid. "Quello di Castiglione è un caso di studio di grande interesse", aveva evidenziato il professor Galli, annunciando la preparazione di un protocollo di ricerca sul caso del paese lodigiano. I cittadini saranno convocati a turni per dirigersi alla scuola dell’infanzia di via Volta. La media sarà di dieci ogni mezz’ora.

Fatto il primo test rapido, per i positivi ci sarà l’esame del sangue e il tampone. Per ridurre i rischi di falsi risultati, gli stessi esami saranno eseguiti a campione ogni dieci negativi. Lunedì si è tenuto in videoconferenza l’ultimo confronto tra amministrazione comunale, i ricercatori e i medici di base del territorio. Al momento manca il materiale per effettuare lo screening (test, tamponi, guanti e camici). "Il progetto è stato approvato settimana scorsa e lunedì abbiamo effettuata la videoconferenza con i medici di base – spiega il sindaco di Castiglione d’Adda, Costantino Pesatori –. Ci mettiamo a disposizione come cavie, come spazi e come organizzazione. La parte gestionale dipende dall’ospedale Sacco e dall’Università di Milano. È una ricerca importante a livello nazionale".

Lo studio epidemiologico ha come obiettivo indagare il virus per disporre di maggiori dati scientifici e statistici per combatterlo. "A distanza di settimane continuiamo a registrare che i contagi non si sono bloccati nonostante il lockdown: la scelta di avviare questo screening sulla nostra comunità è importante", conclude il sindaco.