Casalpusterlengo, torna il timore di oncologia a mezzo servizio

Parazzini e Pagani di "Tutti per Casale" chiedono assunzioni

L'ospedale di Casale

L'ospedale di Casale

Casalpusterlengo (Lodi), 6 agosto 2019 -  A due anni di distanza dai primi fortissimi timori, con tanto di assemblea pubblica con cittadini per paura di uno smantellamento, torna a tenere banco a Casale la questione riguardante il reparto di Oncologia. "Ciò che sta accadendo nel reparto è veramente grave e preoccupante: pazienti costretti a “migrare” a Lodi per visite e per prosecuzione delle loro terapie (per tutto il mese di agosto è certa la chiusura di due giorni, non fissi, alla settimana ,ndr) – spiegano Maria Grazia Parazzini e Massimo Pagani, rispettivamente consiglieri d'opposizione di “Tutti per Casale” ed ex assessore alle Politiche Sociali e delegato in vece del sindaco nella preposta commissione dedicata al nosocomio -. Già due anni fa abbiamo affrontato un simile problema sostenendo l’impraticabilità della chiusura di un reparto così fondamentale".

Una situazione sicuramente preoccupante, a cui si aggiunge la mancanza di medici sostituti. "Nel maggio 2017 uno è stato spostato in un altro servizio senza essere sostituito – ricordano -. Nonostante ciò l’attività del reparto è aumentata grazie al senso di responsabilità e disponibilità dei medici rimasti. Oltre a ciò, si aggiunge la diminuzione di “gettonisti”, addetti alle guardie mediche notturne, costringendo i medici stessi del presidio a dare più ore a disposizione, andando però a diminuire la presenza in reparto".

L’auspicio non può che essere che uno solo, "che si giunga ad una soluzione positiva di questo grave problema – concludono Parazzini e Pagani -. Sarebbe opportuno reintegrare il quarto medico in Oncologia ed assumere i “gettonisti” per le guardie notturne. Lodi non potrebbe mai supplire la mole di lavoro di Oncologia, day hospital e radioterapia che Casale offre. Si confida quindi nell’arrivo per colmare le lacune e nella direzione di un completamente dell’organico, così come affermato dal Direttore Generale Massimo Lombardo. La malattia non va mai in ferie".