Carenze di personale, turni massacranti: "Anche 12 ore di fila"

Infermieri e operatori socio sanitari sovraccarichi di lavoro. La delegata Rsu: "Si fermano in reparto per coscienza"

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"L’ultima volta è successo lo scorso fine settimana, finisco il mio turno dalle 7 alle 13.15 ma un collega è in malattia e non arriva per il cambio. Di domenica i coordinatori non sono presenti sul posto, non intervengono. Sono rimasta lì fino alle 21: in coscienza, come si fa ad andare via?". A dirlo un’infermiera, ieri, tra il centinaio di dipendenti del Centro psichiatrico Fatebenefratelli di San Colombano che ha partecipato, nel corso della mattinata, al presidio per l’adeguamento del contratto di lavoro.

Non un caso isolato; con lei altre colleghe e alcune Oss, le operatrici socio sanitarie, evidenziano lo stesso problema: "Abbiamo aderito allo sciopero degli straordinari indetto per lo stato di agitazione legato al mancato rinnovo del contratto – afferma un’altra dipendente –. È facile aderire allo sciopero, se sei a casa. Ma se sei nel Centro e manca un addetto non puoi lasciare il reparto scoperto, per legge. La situazione va avanti da tempo: personale che va in pensione viene sostituito dopo mesi".

"Anche come educatori siamo sotto organico ed abbiamo trattamenti contrattuali diversi: gli ultimi 15 assunti hanno riconoscimenti inferiori".

Il disagio e la sofferenza degli operatori, che si trascina da tempo, è palpabile. Al problema del doppio turno per mancata sostituzione si aggiunge quello del cambio di reparto, che non tiene conto della peculiarità dell’utenza, ossia persone con disturbi psichiatrici.

"Il nostro lavoro si basa molto sulla conoscenza del paziente – spiegano infermiere e Oss –. Sappiamo come trattarli, che reazioni possono avere, quali segnali dobbiamo cogliere. Ma se per il secondo turno di fila ti mandano in un altro reparto, non conosci i pazienti e le loro terapie, non sai come gestirli. Le stesse persone con squilibri psichici ricoverate non sono tranquille se non riconoscono il personale".

"Come altre strutture il Fatebenefratelli soffre per la carenza di organico – sottolinea Emanuela Scandelli, delegata Rsu –: le persone si fermano a fare turni anche di 12 ore per coscienza. Nonostante le smentite del Fatebenefratelli, ribadisco comunque che in alcune comunità, di notte, quando devono essere presenti un Oss e un infermiere, l’infermiere è stato sostituito da un secondo Oss: è successo il 23 aprile, l’1 e il 6 maggio".

Presso il Centro Sacro Cuore di Gesù, questo il nome ufficiale del centro di San Colombano, condotto dai padri dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio - Fatebenefratelli (10 strutture ospedaliere, psichiatriche, riabilitative e residenziali nel Nord Italia, di cui 5 in Lombardia), si contano 311 posti letto per la residenzialità psichiatrica e 20 posti letto socio-sanitari.

Fanno parte della struttura anche tre Centri diurni: quello per disabili, con una capienza di 30 ospiti, il Centro socio educativo, con 15 ospiti, e il Servizio formazione all’autonomia che gestisce fino a 35 progetti ad personam.

Laura De Benedetti