
Il capriolo soccorso e che inizialmente sembrava si salvasse
Casaletto Lodigiano (Lodi), 16 maggio 2025 – Capriolo ferito a bordo strada, non sopravvive nonostante i tentativi di salvarlo. L’intervento di soccorso è stato eseguito all’una e 10 della notte tra giovedì 15 maggio e venerdì 16 maggio. È intervenuta una squadra dei vigili del fuoco volontari di Sant’Angelo Lodigiano, con una autopompa, nel tentativo di aiutare la bestiola ferita che, dopo l’investimento con un’auto, si è fermata in un campo laterale alla strada provinciale 17. È la tratta che collega a Sant’Angelo Lodigiano. Una volta messo in sicurezza, l’animale è stato preso in carico dalla polizia provinciale di Lodi, competente in materia di recupero animali selvatici. Sul posto c’era anche un veterinario, per assicurargli le prime cure del caso. Ma purtroppo, per la gravità della frattura accusata nella parte posteriore del corpo, il capriolo è morto.
Durante la notte i pompieri hanno dovuto fronteggiare altre emergenze. A Lodi Vecchio, in via Papa Giovanni XXIII, alle 20.10 di giovedì è stato necessario far uscire un bambino che si era chiuso nel bagno e non è più riuscito ad aprire la porta. Fortunatamente, comunque, il piccolo stava bene. Alle 21.50 è stata invece segnalata una fuga di gas dalla caldaia di un’abitazione di Lodi in via Dei Visconti. Infine la polizia provinciale è dovuta intervenire di nuovo in soccorso del pullo di cicogna che, solo il giorno prima era stato rimesso nel nido a Castiglione D’Adda.
Si pensava che fosse caduto per il giaciglio instabile ma, anche ora che è tutto in ordine (i vigili del fuoco lo hanno sistemato, intervenendo con l’autoscala), la famiglia probabilmente lo ha rifiutato per via della selezione naturale. “Una volta fuori dal nido, alcune specie, nutrono e seguono comunque i piccoli, ma non è purtroppo il caso della cicogna che, tra l’altro, potrebbe averlo rifiutato perché toccato dall’uomo – spiega Massimiliano Castellone, comandante della polizia provinciale –. Il consiglio, salvo pericoli contingenti, è infatti sempre quello di lasciare i cuccioli dove li si trovano. Perché anche i mammiferi, se intervenisse l’uomo, ne sentirebbero l’odore e probabilmente li abbandonerebbero”.
Il piccolo quindi sarà accompagnato nel centro di recupero animali selvatici di Vanzago: "Speriamo si riesca a svezzarlo, a volte la legge della natura è più forte” conclude Castellone dispiaciuto. Sono invece ancora nel nido e stanno bene, gli altri tre pulli della nidiata.