CARLO D'ELIA
Cronaca

Polo di veterinaria a Lodi: ecco i primi edifici. Aprirà tra un anno

In stand by invece il tema del convitto, spetta all'Università degli Studi spingere su Comune, Provincia e Regione

La foto fatta con un drone

Lodi, 17 novembre 2016 - Dal terreno sono spuntati i primi edifici. A quasi un anno dalla posa della prima pietra, avvenuta il 14 dicembre, proseguono senza sosta i lavori nel cantiere che consentirà, con una spesa di 42 milioni di euro, il completo trasferimento da Milano della Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi, su un’area di 26mila metri quadrati, a cascina Codazza, alle porte della città. La posa delle fondamenta, nel primo lotto, è stato completato e adesso si sta procedendo al completamento dei solai dell’edificio a forma di L, quello più esterno della struttura progettata dall’archistar Kengo Kuma, destinato ad aule e laboratori per la didattica con aula magna da 350 posti a struttura inclinata alta sei metri.

Nel secondo lotto, la struttura a pettine che ospiterà i laboratori di ricerca dipartimentali, che invece è stato avviato un paio di mesi più tardi all’avvio del cantiere, i lavori sono ancora in corso e si dovrà attendere ancora qualche settimana per completare la sistemazione delle fondamenta, mentre solo a dicembre verrà elevata la struttura. Nel progetto del giapponese Kuma, lo stabile sarà collegato al primo da un edificio con un ponte di 12 metri, che attraverserà la roggia Bertonica con una struttura portante in ferro. Per questo è stato deciso di rivestire le sponde della Bertonica con pietrame, per minimizzare la manutenzione, mentre la più piccola roggia Ortolona, sarà ripulita, e non tombinata. Il terzo lotto invece, che resta all’interno dell’area del Centro Zootecnico Sperimentale (inaugurato nel 2008), con due piccoli prefabbricati destinati all’insegnamento uno della produzione di carni e latte, l’altro di mangime, è stato ultimato e dovrà essere solo collaudato. Il cantiere, dove operano in media trenta operai, dovrebbe concludersi entro novembre 2017, quando il polo universitario verrà arredato e aperto agli studenti.

Resta in stand-by invece il nodo del convitto. L’edificio dovrebbe sorgere su un lotto di proprietà di Lodisviluppo, che nel 2009 era stato inserito nell’accordo di programma e poi nel 2014, non bastando i fondi, era stato stralciato. Ora un gruppo di privati si sarebbe fatto avanti per realizzare la struttura, ritenuta utile se si considera che il polo universitario lodigiano ospiterà circa 1.500 studenti, di cui in parte da fuori regione, e poi docenti e personale amministrativo. Per realizzarlo occorre che venga reinserito nell’accordo di programma. Qualche settimana fa c’era stato un primo incontro tra il presidente della Provincia di Lodi Mauro Soldati, il commissario prefettizio Mariano Savastano e il rettore dell’Università degli studi di Milano Gianluca Vago, a cui spetta manifestare l’interesse per il reinserimento del convitto. Dopo di che toccherà a Comune e Provincia scrivere in Regione. Era in programma un secondo incontro ma dall’Università ci sono ancora ritardi. E gli operatori fremono.