Rischio esuberi, Bcc Centropadana apre a soluzioni

Sono 31 i dipendenti delle sedi lodigiane per i quali stanno trattando i sindacati

Ettore Necchi, sindacalista Fabi

Ettore Necchi, sindacalista Fabi

Lodi, 20 gennaio 2021 -  Più dipendenti in uscita verso le banche che acquisiranno le filiali della Bcc Centropadana. E' questa una delle soluzioni che oggi è stata discussa durante il secondo confronto tra i vertici della banca di corso Roma, guidata dal presidente Antonio Baietta, la capogruppo Iccrea Banca e i sindacalisti Fabi di Lodi. L'obiettivo è evitare i 31 esuberi previsti dal piano di riorganizzazione della più grande Bcc della provincia di Lodi (48 sportelli, 341 dipendenti e 18.500 soci) da tempo con i conti in rosso: il piano prevede nei prossimi mesi la cessione di 13 filiali e 60 dipendenti di sedi del gruppo sparse tra Emilia Romagna e Piemonte, oltre a quella di Milano in piazza Affari (che passerà con Bcc di Milano dall'8 febbraio).

Nel dettaglio la banca prevede di cedere i rami d'azienda direttamente al Credito Padano (1 filiale e 5 dipendenti entro l'8 marzo), alla Banca d'Alba (2 agenzie e 5 dipendenti entro il quarto trimestre 2021) e a EmilBanca (9 filiali e 44 dipendenti entro il quarto trimestre 2021). Come detto, però, a preoccupare i sindacati sono soprattutto i 31 esuberi di dipendenti delle sedi lodigiane. "La soluzione prevista dalla banca è di trattare con i cessionari e aggiungere il passaggio di altri dipendenti ai 60 già previsti - spiega il coordinatore del sindacato Fabi di Lodi, Ettore Necchi -. Aspettiamo novità. Sulla questione degli esuberi saremo molto duri: la banca non deve penalizzare i lavoratori. La banca ha bisogno di prospettive che in questo momento non vediamo". Le prime risposte sono attese già durante il terzo confronto che è previsto per il 27 gennaio.