
Ettore Necchi, coordinatore della Fabi di Lodi
Lodi - Il Fondo di solidarietà del sistema bancario salva i dipendenti lodigiani di Centropadana, non ci sarà quindi nessun licenziamento. L’annuncio arriva dal sindacalista Ettore Necchi della Fabi Federazione autonoma bancari italiani di Lodi. È stato finalmente chiuso, dopo una serrata trattativa, l’accordo tra l’istituto di credito e i sindacati che teneva sul filo del rasoio 31 esuberi emersi in Bcc Centropadana alla fine del 2020. Mesi di ansia e ora il verdetto: alcuni di questi lavoratori andranno in prepensionamento, per gli altri passaggio in altre banche o nella capogruppo Iccrea.
«Come promesso , non sono state messe mani nelle tasche degli interessati, si è raggiunto un compromesso e sono stati salvarti anche i diritti maturati dai dipendenti – ribadisce il coordinatore della Fabi di Lodi Necchi insieme al vice Mario Nava –. L’accordo è un passaggio fondamentale nella trattativa, implica salvaguardia occupazionale e il mantenimento di tutti gli elementi retributivi e delle condizioni economiche maturate dai dipendenti in organico". La salvezza è stata l’utilizzo del Fondo di solidarietà del sistema bancario, che accompagnerà alla pensione quindici lavoratori volontari che avrebbero maturato i requisiti entro il 2025 (13 persone entro giugno e 2 entro settembre).
Le Bcc cessionarie assumeranno invece ulteriori 13 bancari: 9 in Emilbanca, uno in Credito Padano, 3 a Iccrea banca. Con uno sguardo al futuro, i sindacalisti poi auspicano: "La nostra speranza è che, prossimamente, la Banca Centropadana possa ripartire in positivo per il bene di tutti e soprattutto del personale che, in questi anni, ha patito “le pene dell’inferno“. Le soluzioni adottate hanno infatti avuto il merito di conseguire l’obiettivo di riduzione strutturale del costo del lavoro dichiarato. Seguiranno però incontri periodici per rivalutare eventuali ripercussioni sull’organizzazione del lavoro". Un respiro di sollievo, quindi, per tante famiglie.