PAOLA ARENSI
Cronaca

I paesi del Lodigiano rimasti senza contanti: spiragli di luce per riportare i bancomat

I presidenti delle Bcc del territorio hanno risposto all’appello del sindacato Fabi. Qualcuno valuta la riattivazione degli sportelli “anche se non producono utile”

Giorgio Merigo, presidente della Bcc di Caravaggio

Giorgio Merigo presidente della Bcc di Caravaggio anticipa che a breve l’istituto da lui guidato installerà un bancomat in uno dei paesi scoperti

Lodi, 24 novembre 2024 – Piccoli paesi rimasti senza bancomat, gli istituti di credito aprono all’ipotesi di inaugurare nuovi sportelli “a scopo sociale, benché non siano un utile”. Dopo l’esplosione del bancomat avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 novembre scorsi, ad opera dei soliti ignoti, a Valera Fratta, centro rimasto di fatto senza il servizio del Banco Bpm e senza possibilità per i residenti di prelievo di contante in generale, il caso della desertificazione degli sportelli è scoppiato di nuovo. Di fatto, i residenti, sono senza contanti. Per prelevarli devono percorrere chilometri ma, soprattutto per gli anziani, il disagio è grave. Problemi analoghi si stanno vivendo a Pieve Fissiraga, Castiraga Vidardo, Marudo e Borgo San Giovanni.

La critica

“Le grandi banche del settore Abi, infatti, ormai investono soltanto sui grandi centri e anche il Lodigiano sta soffrendo queste decisioni - spiega Ettore Necchi, segretario coordinatore della Federazione autonoma bancari italiani che, negli ultimi anni, aveva previsto la problematica, denunciandola a gran voce -. Quello che non ci si aspettava è lo stesso comportamento da parte delle banche di credito cooperativo, quelle che, in teoria, si dichiaravano vicine ai cittadini e ai Comuni, in quanto ex casse rurali”.

L’appello

Da qui l’appello dei giorni scorsi, proprio di Necchi, ai presidenti delle Bcc del territorio. Richiesta che ha ottenuto le prime risposte. “Ho interpellato i tre presidenti delle Bcc del territorio, cioè Angelo Boni della Banca Centropadana, Alberto Bertoli della Bcc Lodi e Giorgio Merigo della Bcc Caravaggio e Cremasco - riferisce Necchi –. C’è un iniziale interessamento a valutare il da farsi, uno spiraglio di luce. Boni e Bertoli mi hanno detto che è un argomento interessante di cui parleranno nel prossimo consiglio. Merigo, nel suo contributo, ha sottolineato che le Bcc sono banche di comunità, che hanno fatto tutto il possibile per evitare quel processo di desertificazione. Ciò assumendo anche costi di gestione più elevati rispetto al sistema bancario, che non vengono considerati nelle valutazioni di un’efficienza basata su algoritmi e criteri di valutazione delle autorità di vigilanza, che non considerano l’importante ruolo sociale delle Bcc”. 

“Per quanto riguarda l’esigenza ben evidenziata dalla Fabi, di mantenere almeno un bancomat nei paesi ora rimasti senza sportelli bancari – ha aggiunto Merigo –, da parte nostra stiamo rispondendo positivamente ad un piccolo comune della nostra zona operativa. Prossimamente, in merito a quest’ultima iniziativa, emergeranno ulteriori dettagli”.