
Lodi, la maggioranza difende Scotti. L’opposizione: andremo fino in fondo
Non si placa la bufera che ha travolto il Broletto per il caso dell’assessore ai Lavori Pubblici Gianluca Scotti (nella foto), accusato dalle minoranze di centrodestra di aver mantenuto incarichi privati in contrasto con la sua funzione pubblica. I segretari cittadini di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, rispettivamente Eugenio Cerri, Elisa Gualteri e Marco Pavese si sono riuniti venerdì per concordare una linea comune e chiedono a gran voce le dimissioni. Contestano la violazione, da parte dell’assessore, dell’articolo 78 comma 3 del Testo Unico degli Enti Locali. In pratica l’esponente della Giunta avrebbe collaborato, per scopi privati, con alcune ditte affidatarie di incarichi e opere pubbliche. "Ci sono sembrate sterili le risposte date dal sindaco – ribadisce Pavese, che è anche sindaco di Comazzo –. Ciò che è successo resta un fatto molto grave. C’è stato un illecito, non basta che il sindaco dica che non succederà più. Se non l’avessimo beccato con le mani nella marmellata questo illecito si sarebbe protratto?". Le minoranze chiedono con forza un passo indietro dell’assessore Scotti, "non solo perché ha tradito la fiducia della sua amministrazione, ma anche la fiducia dei suoi cittadini. Crediamo che debba essere accertata la verità e che venga fatta luce sulla condotta dell’assessore". Le opposizioni annunciano inoltre che porteranno avanti lo studio sulle carte del caso Scotti e non escludono di andare per vie legali. "Noi non emettiamo sentenze, ma andremo fino in fondo in tutte le sedi perché abbiamo l’obbligo morale di andare fino in fondo nella questione – aggiunge Pavese esprimendo ironicamente anche la sua solidarietà a Furegato –. Mi rendo conto che non sia facile tenere insieme una maggioranza sgangherata, costruita ad arte solo per fini elettorali. E oltretutto per rinnovare la fiducia ad un assessore che non può più averla".
Anche dalla maggioranza, tuttavia, viene riconosciuto che Scotti non abbia mantenuto un comportamento "conforme ad una specifica disposizione del Tuel – spiega Stefano Sordi, segretario cittadino del Pd – ma si tratta di una circostanza avvenuta in buona fede, dalla gravità non sufficiente perché comporti una decadenza del suo ruolo pubblico. Questa è la posizione dell’intera maggioranza. Riteniamo che sia stata un’inosservanza che non va a ledere l’azione amministrativa in modo significativo, non pregiudica l’attività dell’assessore e della giunta. Si tratta di un’inosservanza della norma per quanto riguardava degli interventi sulla sua abitazione privata. Le dimissioni non sono contemplabili in questa situazione. Anche il segretario comunale ha valutato la situazione dal punto di vista normativo".
L.R.C.