Chef lodigiano morto a New York, in centinaia al funerale di Andrea Zamperoni

L'uomo di 33 anni era stato ritrovato senza vita il 21 agosto in un motel del Queens. Il parroco: "Il suo sorriso ci spinge ad avere sempre fiducia nella vita"

Funerali di Andrea Zamperoni

Funerali di Andrea Zamperoni

Lodi, 9 settembre 2019 - "Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi". È con le parole di Canzone per un'amica di Francesco Guccini che il parroco Don Nunzio Rosi ha voluto omaggiare il ricordo di Andrea Zamperoni, lo chef originario di Zorlesco di Castelpugnano dove lunedì 9 settembre si sono celebrati i funerali in una chiesa tanto affollata che i partecipanti hanno riempito la piazza e la via antistante il luogo della cerimonia.

L'uomo di 33 anni era stato ritrovato senza vita la sera del 21 agosto in una stanza del Kamway Lodge, un motel situato a Elmhurst, nel Queens (New York). A causare la morte dello chef, che lavorava in un ristorante della nota catena Cipriani Dolci, sarebbe stata una dose letale di sostanza stupefacente, contenente Fentanyl, fornitagli da Angelina Barinallo scopo di derubarlo. La donna, che si è professata essere una prostituta ed è già stata fermata diverse volte dalla polizia, è stata arrestata con l'accusa di aver causato la morte, oltre che di Andrea Zamperoni, di altri due uomini con la stesse modalità. Nella giornata di domenica 8 settembre la salma era finalmente rientrata in Italia così da poter allestire la camera ardente.

"Fa male vedere come i sogni vengano infranti dalla malvagità di persone senza scrupoli" ha dichiarato il parroco che ha concelebrato la funzione insieme con altri quattro sacerdoti, ma l'invito è quello a non arrendersi mai: "Il suo sorriso - ha concluso Don Rosi - ci spinge ad aver fiducia sempre nella vita".