
Il commissario Mariano Savastano osserva i tetti in amianto
Lodi, 4 marzo 2017 - Partiranno il 9 marzo i lavori di rimozione e smaltimento di circa 8mila metri quadrati (circa 133 tonnellate) di amianto dall’ex Cetem. Sarà l’impresa Fratelli La Rocca srl di Muro Lucano (Potenza), a realizzare la bonifica del tetto dell’ex polo industriale di corso Mazzini. L’intervento si concluderà entro il 7 maggio. L’incarico era stato assegnato a dicembre scorso dal Broletto: su un totale di nove imprese invitate, avevano presentato un’offerta in sette. L’aggiudicazione era stata effettuata secondo il criterio dell’offerta del minor prezzo rispetto alla base di gara: il ribasso offerto dall’impresa che realizzerà la bonifica è stato pari al 33,72% su un importo lavori pari a 92mila euro. L’importo lavori è di 150mila euro, compresi 39mila euro di oneri per la sicurezza. Le modalità di rimozione e smaltimento del materiale contenente amianto sono state definite dal Piano di lavoro, che è stato sottoposto alla valutazione dell’Ats (ex Asl).
L’ex Cetem è un’ex fabbrica chiusa dagli anni ‘90 con oltre 8mila metri quadrati di amianto sul tetto in uno stato di deterioramento del 10% e che sorge a due passi dall’asilo nido dell’ex Fanciullezza inaugurato a gennaio 2015 dalla giunta Uggetti e a pochi metri dalle abitazioni. Complicata la storia dell’ex Cetem. Dopo il fallimento della fabbrica lo stabile di corso Mazzini era diventata di proprietà della Milanogest Immobiliare srl. Il Banco Popolare, vista l’insolvenza della srl, aveva pignorato l’immobile nel settembre 2015. Già nel 2011 i cittadini avevano però chiesto una verifica dello stato delle coperture in amianto. Nel 2012 la Milanogest aveva presentato una relazione in cui dichiarava la presenza di amianto su 9.150 metri quadrati. Nel maggio 2013 l’Asl, rilevato l’elevato rischio a causa dello stato di degrado, chiese al Comune di emettere un’ordinanza sindacale: l’allora sindaco Simone Uggetti il 17 luglio 2013 aveva disposto la presentazione di un piano entro 30 giorni e l’avvio dei lavori entro 60. La Milanogest aveva fatto sapere, però, di non avere i soldi e aveva chiesto proroghe. Il Comune gli aveva negato l’ultima il 18 marzo 2014. La vicenda era stata in stallo fino a novembre 2015, quando una segnalazione dei 5 Stelle, culminò con un esposto alla Procura.