Dalla paura di chiudere al rilancio. Tosi cresce con la cura Presezzi

Legnano, la storica azienda di turbine si allarga: nuove aree, commesse e un programma di assunzioni

Un reparto di lavorazione all’interno della Franco Tosi di Legnano

Un reparto di lavorazione all’interno della Franco Tosi di Legnano

Legnano (Milano) - Le commesse ci sono, il lavoro non manca e l’azienda ora ha anche trovato spazio sufficiente per pensare al futuro in una logica di nuova espansione: se è vero che a Legnano la Franco Tosi di una volta, quella dei seimila dipendenti che muovevano l’economia dell’intera città, non tornerà più, è indubbio che l’acquisto da parte del gruppo Presezzi di Burago Molgora, avvenuto nel 2015, e le strategie messe in atto da quel momento hanno restituito alla storica azienda cittadina il ruolo che merita nel mercato mondiale della macchine e delle turbine per il settore dell’energia.

Solo nel 2014 la dichiarazione d’insolvenza, figlia di anni di cattiva gestione, aveva rischiato di far scomparire dallo scenario la Franco Tosi e la sua storia più che centenaria. Da quel momento tre sono stati gli snodi principali che hanno infine condotto alla svolta: il primo, nel 2015, corrisponde con l’acquisto del ramo d’azienda da parte dell’imprenditore brianzolo Alberto Presezzi. Il secondo, nel 2019, trova compimento con l’acquisto da parte dello stesso Presezzi della cosiddetta "area rossa" della Franco Tosi, 38mila metri quadrati coperti con officina, sala montaggio e bunker di prova dei rotori, fino a quel momento occupati con canone d’affitto.

Un’ulteriore svolta è però arrivata solo qualche mese fa, a novembre: mentre le commesse per la nuova Franco Tosi non sembrano essere più un problema e ogni ipotesi di trasferimento della parte produttiva appariva ormai allontanata, è arrivato anche un nuovo segnale positivo, perché invece che ridurre gli spazi a disposizione a Legnano, la Tosi marcata Presezzi ha deciso di "allargarsi". Lo ha fatto con l’asta che metteva in gioco la cosiddetta "area blu" della Tosi, alla quale era interessato anche un altro imprenditore attivo in città nel recupero e riutilizzo delle aree ex industriali. Di fronte all’interessamento di Presezzi, il secondo competitor ha però desistito e così Presezzi, spesi all’asta 1,6 milioni di euro, può contare oggi su un’area di circa 85mila metri quadrati, 55mila dei quali coperti.

Il preludio di quale futuro? Tanto per cominciare del possibile trasferimento dell’ingresso principale della Franco Tosi dalla storica piazza Monumento a via Alberto da Giussano/san Bernardino, porta d’accesso dell’area da poco acquisita. E poi, come lo stesso Presezzi ha avuto modo di dichiarare subito dopo l’acquisto, la conferma dell’intenzione del suo gruppo di investire a Legnano in un momento in cui lavoro e commesse non mancano. "L’acquisto della nuova area è un segnale molto positivo per quanto riguarda l’impegno di Presezzi in città – conferma Antonio Del Duca, della Fiom Cigil –. Le commesse ci sono, c’è anche la volontà di assumere nuovo personale anche se c’è difficoltà a reperire i profili ricercati dall’azienda. Con tutte le incognite del caso, credo si possa guardare al futuro con ottimismo". Oggi i dipendenti impegnati direttamente sono circa 150, ai quali aggiungerne altri 50 "indiretti".