Abbiategrasso (Milano), 15 agosto 2021 - Oltre sessanta nuove assunzioni nonostante un anno e mezzo di Covid. Per il gruppo BCS (acronimo di “Bonetti, Castoldi, Speroni”), fondato nel 1943 e leader nella produzione di macchinari agricoli, che ha il suo quartier generale ad Abbiategrasso (Milano), con altri due stabilimenti a Luzzara e Cusago, il 2021 è già un anno record. A dimostrarlo è il fatturato, che si chiuderà intorno al 115 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto al periodo pre-Covid. A confermarlo è l’amministratore delegato Giuseppe Bava, che sottolinea come siano in crescita anche le richieste dall’estero, un mercaro che l’azienda lombarda segue in maniera particolare, grazie a sette filiali operative aperte in Europa (Spagna, Portogallo, Germania e Francia) e nel mondo (in India, in Cina e negli Stati Uniti). La fama dell’azienda riguarda soprattutto i trattori cosiddetti specializzati, ovvero quei mezzi utilizzati per i lavori nei vigneti e nei frutteti, due comparti dell’agricoltura fiore all’occhiello dell’economia italiana. "Il rimbalzo del 2021 è sicuramente al di sopra delle nostre previsioni – spiega Bava– Il 2020 non è stato semplice: come tutti siamo stati costretti a chiudere tra marzo e aprile. Oggi siamo in netta ripresa. E lo vediamo dalle 60 assunzioni, che fanno salire i dipendenti a 660 complessivi. Merito anche delle scelte dell’azienda di investire ancora di più nell’innovazione". Una scelta confermata dallo stanziamento di 4 milioni proprio per l’innovazione. Del resto, la storia di BCS si fonda sugli importanti brevetti che ne hanno accompagnato da sempre lo sviluppo e che sono frutto del continuo lavoro di ricerca, con l’obiettivo che ogni nuovo modello immesso sul mercato debba avere quel qualcosa di particolare che lo caratterizzi. Dalla prima motofalciatrice, nata nel 1943, fino ad oggi, la maggior parte dei modelli BCS è stata contrassegnata da uno o più brevetti che ne hanno garantito il successo e l’unicità. Questo vale anche per la nuova gamma di trattori Stage V , presentati a metà giugno. Forte di questa peculiarità, il gruppo BCS guarda al futuro con fiducia anche in vista degli investimenti legati al Pnrr: "Il flusso di denaro che arriverà con il Recovery fund avrà un effetto più di lungo periodo – sottolinea ancora l’amministratore delegato – Siamo in un periodo di svolta con l’arrivo della tecnologia. È una cosa diversa rispetto alla rivoluzione del fotovoltaico, oggi siamo davanti a un cambiamento molto più forte. L’agricoltura del futuro sarà sempre più digitale".
EconomiaI trattori BCS non si fermano: anno record e nuove assunzioni