Il viaggio di Ron al centro esatto della musica. E in autunno “porto a teatro un vero spettacolo”

Il cantautore di Dorno, che sarà il 5 aprile a Legnano, si racconta. Tra Dalla, Tenco e i nuovi progetti sul palco

Ron sul palco

Ron sul palco

Legnano (Milano) – Continua il viaggio di Ron "Al centro esatto della musica", in scena il 5 aprile al teatro Talisio Tirinnanzi di Legnano con le suggestioni sospese di un repertorio a cui prestano vibrazione e magia pure Giuseppe Tassoni alle tastiere, Roberto Di Virgilio alla chitarra e Stefania Tasca a percussioni e chitarra. "Grazie al tocco di un bravissimo regista come Marco Caronna, considero questo spettacolo abbastanza autorale, perché riesce ad andare oltre la semplice collezione di canzoni", racconta il cantautore di Dorno, 70 anni portati con baldanza. "Ecco perché, non essendo uno che in scena si tira indietro, per l’autunno ho intenzione di varare un vero e proprio spettacolo teatrale, anche se con le canzoni sempre al centro, a raccontare quello che sono".

Non sarà la sua prima volta.

"M’era capitato nel 2009 con “L’altra parte di Ron”, spettacolo diretto da Stefano Genovese in cui mi muovevo tra teatro musica e immagini, dialogando con alcuni personaggi della mia vita".

Dalla lascia la sua impronta pure in “Al centro esatto della musica”.

"Sì, perché Lucio resta per la mia vita una presenza incancellabile. Ecco perché ogni sera di canzoni sue, anzi nostre, ne faccio almeno tre, “Chissà se lo sai“, “Cosa sarà“ e “Piazza Grande“. Abbiamo scritto talmente tante cose assieme che se apro il mio ‘songbook’, come lo chiamano gli americani, lui spunta subito fuori".

C’è pure “Lontano lontano”, con cui ha aperto l’ultima edizione del Premio Tenco?

"Sì. Canzone di una bellezza straordinaria. Penso che come animo Tenco e Dalla fossero abbastanza vicini, anche se uno timido, portato a stare un passo indietro rispetto alle proprie canzoni, mentre l’altro estroverso, abituato a sorprendere. Entrambi avevano dentro, però, una fantastica follia. Sto leggendo un libro su Tenco, perché è un personaggio che voglio approfondire. Nella malinconia, infatti, penso di assomigliargli un po’. E poi la mia strada è iniziata proprio cantando le sue canzoni ai concorsi per voci nuove".

Nei giorni scorsi perfino Cosmo, presentando il nuovo album, ha ammesso di aver scritto la sua “Gira che ti rigira” col pensiero alla lievità di “Attenti al lupo”.

"Effettivamente il grande successo di quel pezzo è arrivato grazie anche alla sua leggerezza, seppur il testo non fosse esattamente da canzoncina, visto che il lupo in questione è questo mondo, spietato al punto da chiuderti in casa con la tua solitudine".

Amadeus a Sanremo ha finito il suo ciclo. Chi vedrebbe al suo posto?

"Ho avuto modo di partecipare alla trasmissione di Stefano De Martino e mi sono trovato davanti un gran conduttore, simpatico, bello, colto, informato su tutto. Non sarebbe male".

Nei panni di direttore artistico chi chiamerebbe?

"A me Lazza piace molto, ma guardando quest’ultima edizione sono rimasto pietrificato, soprattutto nella serata delle cover, davanti alle esibizioni di Ghali e di Mahmood. Bravissimi. Strepitosi i Santi Francesi, di cui credo sentiremo parlare a lungo".