Legnano, caccia al nuovo gestore del Teatro Tirinnanzi

Pubblicato il bando per la ricerca di chi si occuperà della programmazione della sala di piazza IV Novembre per i prossimi due anni, a partire dal prossimo agosto

Il teatro Tirinnanzi di Legnano

Il teatro Tirinnanzi di Legnano

Legnano (Milano) – Per il ‘Teatro Tirinnanzi-Città di Legnano’ è di nuovo aperta la caccia al nuovo gestore: è stato pubblicato, infatti, il bando per la ricerca di un gestore che si occuperà della programmazione del teatro di piazza IV Novembre per i prossimi due anni e che prenderà la redini della struttura a partire dal mese di agosto di quest’anno.

I termini temporali del bando sono molto ristretti e le proposte dovranno pervenire entro la metà del mese di maggio agli uffici di Palazzo Malinverni. Che il prossimo soggetto chiamato ad assolvere al compito sia nuovo o confermato (Melarido, l’attuale gestore, potrà ovviamente prendere parte alla selezione) si troverà a guidare le sorti del teatro dopo un periodo particolarmente travagliato per tutto il settore a causa degli stop imposti dalla pandemia e dalla necessità di riprogrammare continuamente date e spettacoli: un impegno al quale l’attuale gestore ha dovuto gioco forza far fronte e il cui impegno viene ancora oggi riconosciuto dall’amministrazione in carica.

L’impostazione del bando da poco pubblicato non è molto differente da quella che aveva condotto alla gestione attuale e che risale all’amministrazione che ha preceduto quella di Lorenzo Radice: "L’impianto è sostanzialmente sovrapponibile a quello utilizzato nel 2018 - spiega l’assessore alla Cultura, Guido Bragato – abbiamo solamente deciso, nel contesto dei meccanismi e dei punteggi relativi alla valutazione complessiva, di dare un peso maggiore al numero di date che l’operatore inserirà nella proposta e alla figura della direzione artistica. Il numero di date è direttamente collegato al nostro obiettivo primario di rendere il teatro Città di Legnano-Tirinnanzi un punto di riferimento per il maggior numero di giornate possibile nell’arco dell’anno".

Nulla da fare, invece, per quanto riguarda il vincolo relativo alla durata dell’accordo di gestione, anche questa volta fissato in due anni, rinnovabili per altri due anni e legato a doppio filo ai limiti relativi alla cifra da impegnare a bilancio: un limite che non ha permesso in passato e non permetterà neppure in futuro ai gestori che si aggiudicheranno la gara una programmazione più organica e su un orizzonte temporale non così breve.