Caporalato ai Vivai Zazzera, cinquanta dipendenti ottengono gli arretrati

Dopo la denuncia sulle condizioni di lavoro

La guardia di finanza ai Vivai Zazzera

La guardia di finanza ai Vivai Zazzera

Una cinquantina di ex dipendenti del Vivai Zazzera, tra i quali molti immigrati extracomunitari e giovani alla prima esperienza lavorativa, stanno firmando in questi giorni dei verbali di accordo con l’amministratore giudiziario Marco Giordano che prevedono il riconoscimento di una giusta retribuzione per il lavoro svolto. Dopo aver ricevuto e verificato diverse decine di denunce, la Guardia di Finanza era intervenuta ad Inveruno nello scorso mese di febbraio sequestrando i noti vivai e arrestando con l’accusa di caporalato il titolare Sergio Zazzera. L’uomo, dopo tre mesi di arresti domiciliari, dallo scorso mese di giugno è tornato in libertà, in attesa di giudizio. Le indagini avevano consentito di scoprire un "articolato sistema di sfruttamento dei lavoratori con cui il titolare della ditta", aiutato "nelle condotte illecite da due impiegate, era arrivato a ridurre il costo del lavoro a quasi 3 euro all’ora", rispetto "ai 13 euro circa previsti in osservanza delle norme vigenti".

Stando alle indagini più di 100 persone, approfittando della loro situazione di bisogno, hanno vissuto "in un costante clima di tensione e soggezione, lavorando per oltre 9 ore al giorno e in assenza di pause, riposi settimanali e ferie retribuite". Nei mesi successivi la Cisl territoriale aveva contattato i lavoratori dei vivai, attuali dipendenti ed ex, per prospettare loro l’ipotesi di inserirsi come creditori nella procedura giudiziaria contro l’ex proprietario. Al primo incontro erano una decina. Poi c’è stato il passaparola e ben presto sono stati rintracciati e contattati una cinquantina di ex dipendenti del vivaio, tutti costretti a lavorare parecchie ore al giorno, senza riposi infrasettimanali, con paghe irrisorie. "Da loro abbiamo saputo che molti erano pagati solo 2,87 euro all’ora. Dovevano timbrare il cartellino anche se neanche avevano visto o firmato un contratto di assunzione. Erano dipendenti a tutti gli effetti, ma sottopagati" avevano dichiarato allora i rappresentanti di sindacali. Oggi si è arrivati alla soluzione della questione. "Tutte le 50 persone che si sono rivolte al nostro sindacato stanno firmando un accordo - afferma Giuseppe Oliva della Cisl Legnano-Milano - E’ davvero un grande risultato che mette fine al loro sfruttamento".