
Villa Allavena
Vittuone, 4 febbraio 2022 - Il forte vento, la pioggia, il gelo, ma soprattutto il passare inesorabile del tempo sta mettendo a rischio la staticità della villa Venini, una villa gentilizia posta sotto la tutela della Sopraintendenza Archeologica Belle Arti. Nelle scorse settimane si è verificato un crollo della copertura dei fabbricati di pertinenza della villa nobile. Il Comune, sentita la Sopraintendenza e la società Tecno-In (fallita e oggi gestita da un curatore) che ne aveva la proprietà (oggi passata al Comune stesso), si è subito attivata a programmare un intervento di restauro "di somma urgenza", anche per evitare che possano seguire ulteriori crolli. Si è pertanto deciso di assegnare alla ditta Tet Costruzioni Triaca, che già sta operando sul tetto della villa gentilizia, il restauro della parte crollata eliminando il materiale non più utilizzabile e puntellando le strutture sottostanti in modo da creare una nuova copertura. Per questo intervento il Consiglio comunale ha deciso di stanziare 300mila euro.
Il Comune vorrebbe farne una sede alloggiando nei locali affrescati della villa attività culturali e sociali, sfruttando anche l’immenso parco di cui gode questa residenza. Dai primi di agosto col fallimento della Tecno-In il comune è diventato proprietario dell’immobile. La villa Venini è solo una delle dimore storiche dal destino incerto che si trovano nel territorio del Magentino-Abbiatense. Nella vicina Sedriano c’è la villa Allavena (struttura ottocentesca di 640 metri quadrati su due piani) che versa in condizioni pietose. Nel 2008, quando al governo del paese c’era il Pd (sindaco Rigo), la villa venne acquistata e divenne patrimonio pubblico. Negli anni a seguire i sindaci e i commissari che hanno retto il Comune hanno speso dei soldi (62mila euro in due interventi) per dei lavori di messa in sicurezza, togliendo anche le coperture in eternit. Il sindaco pentastellato Cipriani, dopo che inizialmente aveva parlato di recupero, quasi ha fine mandato ha messo in vendita la villa per 120mila euro. Vendita che non si è potuto fare per via di un vincolo della Sopraintendenza. Adesso, grazie al Pnrr. per villa Allavena c’è uno spiraglio di salvezza. Lo ha confermato il sindaco Marco Re, del Pd. Il Comune di Sedriano nel mese scorso ha proposto a Città Metropolitana di Milano sei proposte progettuali per utilizzare i fondi europei del Pnrr.
Nei giorni scorsi Città Metropolitana ha comunicato al Comune (che aveva proposto sei progetti per utilizzare i fondi del Pnrr) l’ammissione al bando di Città Metropolitana del progetto di ristrutturazione della Villa Allavena da riqualificare e destinare a funzioni sociali e culturali. L’importo previsto è di 2milioni125mila euro. "È davvero un’ottima notizia. Con questi fondi – commenta il sindaco Marco Re – si può realizzare un intervento completo per riportare a nuova vita questo edificio storico così degradato che si trova al centro del paese. È il primo risultato dell’azione condotta in questi mesi per accedere ai fondi del Pnrr. In questi giorni stiamo completando la documentazione per accedere ad un altro bando per l’edilizia scolastica. Faremo richieste su tutte le linee di finanziamento Pnrr possibili perché queste risorse potrebbero far fare al paese quel salto di qualità che noi tutti auspichiamo". Negli anni - quando le possibilità economiche dei Comuni era differente - il destino di molte dimore storiche è stato salvato dal degrado e dall’abbandono proprio grazie all’acquisizione fatta dai Comuni per trasferirvi la sede municipale. Solo nel Magentino-Castanese i comuni che hanno sede nelle ville storiche sono diversi: Castano Primo in villa Rusconi, Inveruno in villa Tatti, Busto Garolfo in villa Brentano, Robecco in villa Scotti, Corbetta in villa Frisiani Olivares Ferrari. Negli ultimi decenni si sono concretizzati anche gli usi di villa Litta Modigliani ad Ossona, villa De Cristoforis a Turbigo e di villa Annoni a Cuggiono. Ma molte altre ce ne sono che meriterebbero un destino diverso dall’oblio.