di Giovanni Chiodini
All’interno dell’ospedale Cantù, nel reparto subacuti, l’Asst Ovest Milanese ha attivato nei giorni scorsi un ospedale di comunità. Sedici posti letto restano per i subacuti, gli altri dodici sono messi a disposizione dell’ospedale di comunità. "Aprire un ospedale di comunità non è semplice - osserva Gabriella Monolo direttore socio sanitario dell’Asst OM -. Si tratta di costruire relazioni con il territorio e i nostri operatori ospedalieri per cominciare a inviare i pazienti "giusti". Per definizione l’ospedale di comunità è una struttura che si rivolge a pazienti che non hanno emergenze tali da giustificare un ricovero ospedaliero ma che hanno delle condizioni tali che, per cronicità e fragilità, richiedono un intervento di tipo assistenziale, infermieristico". I primi ricoveri si sono avuti tra persone dimesse dall’ospedale dopo una fase acuta ma con un residuo bisogno di assistenza. Nei giorni scorsi si è verificato il primo ricovero di una persona non ospedalizzata. A Legnano il figlio che accudisce una madre anziana, invalida, ha avuto un grave malore improvviso, che ha necessitato il suo ricovero in ospedale. La donna non avendo altri sostegni sarebbe rimasta sola, abbandonata. "I servizi sociali del Comune ci hanno subito contattato, dicendoci che avrebbero mandato la signora in pronto soccorso. Ma non era questo il luogo dove la donna avrebbe potuto avere assistenza. Così l’abbiamo indirizzata all’ospedale di comunità di Abbiategrasso - spiega Monolo - dove l’anziana ha trovato le cure del caso. Superata la fase emergenziale verrà definito un percorso di dimissioni, a casa o in una struttura adeguata". "Un ricovero al pronto soccorso sarebbe stata una scelta impropria, una sofferenza e uno stravolgimento disumano per l’anziana". Nella programmazione regionale sono previsti altri due Ospedali di Comunità. "Uno sarà presto operativo nell’ex ospedale di Legnano, un altro a Cuggiono, appena sarà sistemata l’area".