CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Vertenza Grancasa: mercoledì 19 luglio presidio dei lavoratori a Legnano

Troppe le perdite e futuro a rischio per tutto il gruppo. Si attende una nuova offerta da parte di un’azienda della grande distribuzione, dopo che la prima è risultata incongrua

Lo store Grancasa

Legnano, 18 luglio 2023 - Visto il perdurare dello stato di crisi che coinvolge il gruppo Grancasa, si terrà nella giornata di mercoledì 19 Luglio un presidio a partire dalle 10 davanti alla direzione della società in Via Maestri del Lavoro, 2 a Legnano. All'iniziativa parteciperanno anche le istituzioni locali tra i quali il vicesindaco di Legnano e il sindaco di Rescaldina. Filcams-Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, unitamente alle proprie rappresentanze territoriali, hanno incontrato la direzione aziendale di Grancasa Spa e l’avvocato Maurizio Orlando, esperto per la composizione negoziata della crisi dell’Impresa. L’incontro era finalizzato ad un aggiornamento sulla situazione della vertenza del gruppo, al termine della proroga delle misure protettive nei confronti di tutti i creditori fatto salvo i lavoratori, proroga utile ad assicurare il buon esito delle varie trattative in corso, al fine di realizzare il piano di risanamento.

Nell’incontro è intervenuto l’avvocato Orlando che ha evidenziato la problematicità della situazione oramai arrivata alla fine della procedura senza che tutti i piani previsti abbiano sortito effetti positivi e con continue perdite nella gestione ordinaria. Rimangono aperte soltanto due situazioni che potrebbero intervenire su una ed unica possibile continuità, la vendita del pdv di Vicenza con già un acquirente che attende di perfezionare l’acquisto e la contestuale cessione di alcuni assets (rami commerciali, complessi immobiliari) attraverso manifestazioni di interesse da parte di aziende della grande distribuzione. Ad oggi soltanto un’azienda ha manifestato interesse ma la prima offerta non è risultata, così come formulata, congrua. Ci sarà a breve una nuova offerta che sarà anch’essa sottoposta al vaglio.

In tutto questo, il valore “tempo” gioca un ruolo preponderante, specie dopo la fine delle misure protettive, con la consapevolezza che proprio le banche non intendono più dare altro tempo, ponendo una serie di veti a partire dalla vendita di Vicenza che potrà verificarsi, a loro insindacabile giudizio, soltanto quando e se, si realizzerà contestualmente anche l’acquisto degli asset aziendali. Preoccupazione rispetto all’intera vicenda, in relazione al futuro dei circa 300 lavoratori ancora in azienda e di quelli coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo ex art.4 e 24 della Legge 223/91 del 6/3/2023, ai quali non potrebbero essere mantenuti gli impegni sottoscritti.