Non solo una raccolta
di freddi numeri: lo studio promosso dagli Enti Bilaterali di Varese,
come hanno sottolineato Alessandro Castiglioni
e Giuseppe D’Aquaro, presidenti per i settori Turismo e Commercio, vuole rappresentare
un punto di partenza per riflessioni su politiche economiche a favore
del territorio.
In quest’ottica si legge
la parte conclusiva
del report, che mette
a paragone la realtà
del Varesotto con quella
del Verbano Cusio Ossola.
L’area piemontese,
che a differenza di quella varesina che confina solo col Ticino gravita anche su un altro cantone elvetico, il Vallese,
ha dimostrato infatti
in questi anni di saper mettere in atto
una politica più efficace di attrazione turistica verso la Svizzera.
Tra i treni tra Berna
e Domodossola e la promozione del Lago Maggiore il Vco
ha saputo fare della vicinanza con la Svizzera un fattore positivo,
che va a bilanciare
le perdite di risorse umane che preferiscono gli stipendi più alti offerti oltre confine. Un effetto moltiplicatore della spesa turistica svizzera su cui potrebbe puntare di più anche Varese, che
si muove su questo fronte col progetto Doyoubike per intercettare
i cicloamatori svizzeri.
L.C.