“Sua figlia rischia il carcere: raduni tutto l'oro e lo consegni all’avvocato”, 85enne truffata a Magnago

Prima la telefonata del falso carabiniere, poi l’arrivo di un fantomatico legale. Quando la donna si è accorta del raggiro era già troppo tardi. A Pregnana altro raggiro con la chiamata dall'istituto bancario, complice un “tecnico” che aggancia la linea telefonica

I Carabinieri si stanno occupando delle indagini

I Carabinieri si stanno occupando delle indagini

Magnago (Milano) –  “Sua figlia ha fatto un incidente ed è responsabile di quanto successo: se vuole che non venga arrestata deve riunire tutto l’oro che ha in casa e consegnarlo alla persona che verrà a ritirarlo tra poco”: uno schema classico di truffa, tradotto in pratica da persone senza scrupoli e che, purtroppo, il più delle volte ancora riesce ad avere un esito positivo. Questa volta a cadere nella trappola è stata una donna di Magnago di 85 anni, che pochi giorni fa non ha riconosciuto la truffa, inscenata in modo perfetto dai malviventi.

Ad aprire le porte alla truffa è stata un prima telefonata ricevuta dalla donna sul telefono di casa: “Sono un carabiniere, la chiamo perché sua figlia ha provocato un incidente automobilistico e ora è in una situazione complessa perché è responsabile di quanto accaduto. Il rischio è che venga arrestata”. Il finto carabiniere, una volta fatta leva sullo stato d’animo della donna, ha dunque messo in pratica il suo proposito: “Se vuole c’è una soluzione: tra poco passerà da lei un avvocato. Lei raduni tutti i preziosi che ha in casa così che si possa risolvere la questione senza denunce”. E il gioco è fatto: la donna ha raccolto quanto aveva in casa e all’arrivo del falso avvocato non ha dovuto fare altro che consegnare tutto al truffatore. Dopo di che, compreso quanto era realmente successo, non è restato altro da fare che denunciare la truffa ai carabinieri. Quelli veri.

A pochi chilometri di distanza, a Pregnana Milanese, i carabinieri hanno registrato un’altra truffa telefonica, che questa volta ha avuto come obiettivo un 68enne. L’uomo è stato contattato telefonicamente sulla sua utenza fissa per la segnalazione di una presunta anomalia sul conto corrente bancario: difficile che a fronte di una richiesta di questo tipo non sorga qualche sospetto, ma l’utenza telefonica utilizzata per il contatto risultava essere inequivocabilmente quella della sua banca e anche alla controprova effettuata richiamando l’istituto bancario, l’uomo si è sentito rassicurato nell’ascoltare la conferma della prima richiesta ricevuta.

In casi come questi (l’ultimo episodio è accaduto a Parabiago, dove uno dei truffatori è stato colto sul fatto vicino alla cabina telefonica) è provato che i truffatori possono contare su un “tecnico” posizionato nei pressi dell’istituto e in grado di intercettare la linea telefonica fissa della banca. Fatto sta che il 68enne, superati i dubbi, ha effettuato almeno un bonifico seguendo le indicazioni dell’interlocutore. Una volta verificato a posteriori che il denaro era scomparso dal suo conto corrente, l’uomo ha denunciato quanto successo ai carabinieri di Arluno che si stanno occupando delle indagini per ricostruire anche quale sia la somma sottratta dal conto bancario.