Teleriscaldamento scarso, il giudice dà ragione al condomino

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La ragione sta dalla parte del condòmino, rimasto al freddo per problemi generati dal sistema di teleriscaldamento e il giudice ha così ordinato ad Amga, gestore dello stesso impianto che serve circa 7mila utenze, di erogare almeno 370kw (la richiesta era 800kw) così da ristabilire condizioni accettabili. Come capita in questi casi, poi, Amga dovrà anche pagare le spese legali. Si è chiusa così, almeno per quanto riguarda il privato condòmino che aveva scelto di passare alle vie legali, la vicenda che a metà dicembre aveva portato in superficie alcuni limiti nel sistema di teleriscaldamento cittadino. Complice un abbassamento repentino delle temperature, infatti, alcune scuole e condomini privati erano rimasti improvvisamente al freddo, con temperature che nel corso della giornata erano scese in questo caso sotto gli undici gradi. La temperatura media nelle ore del mattino, poi, si era stabilizzata per qualche giorno intorno ai 14 gradi e mezzo per poi aumentare gradualmente verso sera e arrivare a 19 gradi. Il legnanese, abitante nel condominio "Giussano", aveva dunque proposto il ricorso, chiedendo che venisse ordinato ad Amga di somministrare la quantità di energia termica prevista contrattualmente, pari a 800kw, e che lo stesso gestore venisse condannato al pagamento di 500 euro per ogni giorno di inosservanza dell’ordinanza. Il giudice Alessandra Ardito, della terza sezione del tribunale di Busto Arsizio, ieri ha infine emesso la sentenza una volta valutato che il ricorso era più che fondato: il giudice ha ordinato ad Amga di somministrare al condominio Giussano energia per un minimo di 370 kw (800kw sarebbe una potenza non necessaria per l’immobile) quando la temperatura scende sotto 0 gradi e acqua ad almeno 65 gradi. Ogni giorno di inosservanza costerà 50 euro ad Amga.P.G.