La soppressione ufficiale del monastero di Morimondo è avvenuta il 31 maggio 1798 per effetto delle cosiddette "soppressioni napoleoniche" volute dal generale francese. La chiesa, gli alloggi del parroco e la sala capitolare erano stati affidati alla parrocchia, mentre i restanti ambienti venduti all’asta nel 1805 come fabbricati agricoli. La parte ceduta ai privati era stata poi acquistata nel 1917 dal pittore Angelo Comolli, che nel 1924 ha venduto l’ala ovest al Comune di Morimondo. Nel 1982 il Comune ha ottenuto dagli eredi Comolli il resto della parte privata, lasciando chiesa, alloggi del parroco e sala capitolare al Demanio. Ora, invece, il complesso monastico ritrova la sua unità originaria e torna ad appartenere alla comunità di Morimondo, dopo il lungo lavoro di recupero e restauro della parte di monastero acquisita negli Anni 80 da parte del Comune.
CronacaStoria del monastero da Napoleone a oggi