
I medici di base non si trovano e i cittadini restano senza il punto di riferimento fondamentale soprattutto per i più fragili
È una vera e propria emergenza quella che sta investendo il territorio: i medici di famiglia stanno scomparendo e i cittadini restano sempre più spesso senza il punto di riferimento sanitario fondamentale, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Nel Legnanese, secondo i dati pubblicati dalle aziende sanitarie territoriali sul bollettino della Regione Lombardia, mancano all’appello 75 medici di base, mentre nel Rhodense la carenza supera addirittura le 100 unità. Un totale di 192 posti vacanti per l’Asst Ovest Milanese disegna un quadro allarmante e in continuo peggioramento. Non bastano i bandi, spesso deserti o comunque non sufficienti a coprire i vuoti lasciati da pensionamenti o trasferimenti. La medicina territoriale, già fragile, è ora sull’orlo del collasso.
Entrando nel dettaglio, la carenza è capillare e tocca quasi ogni comune. Tra Legnano e Rescaldina mancano 29 medici, 15 sono quelli assenti nei comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese. Tra Parabiago, Nerviano, San Vittore Olona e Cerro Maggiore la carenza arriva a 31 unità. Nel Rhodense la situazione non è meno critica: 31 i medici mancanti tra Rho e Pero, 22 tra Arese e Lainate, senza contare la zona del Bollatese, anch’essa in grande sofferenza. Quella che dovrebbe essere la sanità di prossimità, capace di seguire i pazienti nel quotidiano, è invece un sistema in affanno, che lascia sempre più persone sole di fronte a esigenze mediche primarie. E la crisi non si limita a questo angolo di Lombardia: il problema è regionale. In tutta la Lombardia, secondo le stime ufficiali, mancano oltre quattromila medici di base. Un numero impressionante, che mette in luce una falla profonda nel sistema sanitario pubblico. I bandi, da soli, non bastano. Serve un cambio di rotta deciso, strutturale, e un piano serio per attrarre i giovani medici verso una professione che, oggi, sembra abbandonata dallo Stato. Intanto, i cittadini pagano il prezzo più alto: quello della mancanza di punti di riferimento per le cure primarie.