PAOLO GIROTTI
Cronaca

Sironi, Previati e il mondo in trasformazione

Inaugurata al Leone da Perego la mostra dedicata ai due pittori che hanno raccontato l’Italia a cavallo fra Ottocento e Novecento

di Paolo Girotti

La prima mostra che nel 2017 aveva visto scendere in campo in qualità di organizzatore la Fondazione Comunitaria Ticino Olona aveva avuto come tema la natura e la sua rappresentazione: con l’inaugurazione di ieri la Fondazione ha fatto bis e dimostrato d’averci preso gusto, puntando questa volta su un percorso, costruito essenzialmente sulla pittura, che ha come obiettivo i cambiamenti nel lavoro, nella società e nella cultura fra Otto e Novecento. Ha come titolo "Il Mondo in trasformazione - da Previati a Sironi", l’esposizione aperta a Palazzo Leone da Perego e che, oltre che dalla Fondazione, è stata promossa dal Comune di Legnano con i patrocini di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Opera "simbolo" della mostra, se non altro perché utilizzata nella comunicazione, è "Una via di Milano" di Luigi Rossi, prestito eccezionale dalla collezione di Fondazione Cariplo, esposta presso le Gallerie d’Italia di Piazza Scala, ma tra le sessanta opere nel percorso allestito al piano superiore della sede espositiva legnanese brillano anche un "Refettorio dei Vecchioni" di Angelo Morbelli (prestito del Comune di Milano proveniente da Palazzo Morando) e un "Nudo e albero" di Mario Sironi proveniente da una collezione privata.

Tra la "Filanda nel Bergamasco" di Pietro Ronzoni (1825-1830), chiamata ad aprire il percorso, e la "Composizione" di Italo Valenti, datata 1950, che chiude l’ultima sala, un occhio di riguardo è dedicato al territorio legnanese, in particolare attraverso la vicenda artistica dei "Candidi", Pino Furrer, Riccardo Gironi, Maurizio Simonetta, Ernesto Crespi e sua moglie Livia Maino, dilettanti di talento che dagli anni Trenta del ‘900 saranno impegnati in un continuo confronto con la cultura milanese: in mostra, dunque, gli aeroplani di Simonetta del 1927, le ciminiere di Crespi del 1933 e più tardi, negli anni Cinquanta, i telai meccanici in azione di Silvio Zanella, diventano in rapida successione i simboli dell’avvento del concetto di modernità in continuo aggiornamento.

Ieri anche il presidente della Fondazione Cariplo, in un certo senso "casa madre" della Ticino Olona, Giovanni Fosti, ha visitato la mostra accompagnato dal primo cittadino e dall’assessore alla Cultura, Guido Bragato. Curata da Elena Lissoni, con la collaborazione di Fabrizio Rovesti, la mostra ha ingresso gratuito e sarà aperta sino al 27 marzo prossimo con questi giorni e orari: da giovedì a domenica e festivi, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Il martedì e mercoledì solo gruppi su prenotazione e il lunedì chiuso. Chiusura anche il 25 e 31 dicembre e il primo dell’anno.