Legnano, furto nella notte alla Rsa Sant'Erasmo, rubate migliaia di euro

Ladri ben informati hanno divelto due casseforti in nove minuti. Il direttore: "Restituiteci almeno i beni con un valore affettivo per i nostri anziani ospiti"

Sant'Erasmo, il direttore generale Livio Frigoli e il presidente Domenico Godano

Sant'Erasmo, il direttore generale Livio Frigoli e il presidente Domenico Godano

Legnano -  Furto nella notte negli uffici della Fondazione Sant’Erasmo, sede anche della Rsa in corso Sempione, e di certo chi è entrato negli uffici sapeva bene non solo dell’esistenza di un sistema d’allarme e di come l’antifurto sarebbe entrato in azione, ma anche in quale locali concentrare l’attenzione: in nove minuti, infatti, i ladri hanno sfondato tre porte, divelto due casseforti e muro e rubato qualche migliaio di euro, oltre a documenti essenziali per la gestione della Rsa e beni dei degenti . anelli, collanine e altri oggetti - di valore affettivo più che economico.

I ladri sono entrati in azione alle 0.42 questa notte: hanno sfondato la porta di ingresso alla quale si accede dal cortile e sono entrati nel primo ufficio, strappando letteralmente la prima cassaforte dal muro. Dopo di che sono passati al secondo ufficio, quello del direttore della Fondazione, Livio Frigoli: qui, ben sapendo dove cercare, si sono subito concentrati sulla piccola cassaforte a muro. Divelta l’anta della cassaforte, l’hanno svuotata per poi darsi alla fuga portandosi il peso della prima, più grande cassaforte e facendosi strada nel cortile della Fondazione per forzare infine il cancello elettrico d’uscita e far perdere le tracce.

Diciassette minuti dopo il segnale d’allarme il direttore della Fondazione, alle 0.59, era già sul posto in una scena ormai deserta. Quasi in tempo reale sarebbero arrivati anche gli uomini del commissariato di Polizia di Legnano. Il “bottino” in denaro è di qualche migliaio di euro, ma non è questa la prima preoccupazione del direttore della Fondazione: “Nelle due casseforti erano conservati i beni dei nostri anziani ospiti: piccoli monili, magari un anello o una collanina, oggetti di valore economico limitato ma che hanno per ognuno di loro un valore affettivo che va ben oltre.

L’unica cosa che possiamo chiedere è che chi è entrato questa notte nella nostra Rsa capisca il significato di questi oggetti e possa trovare il modo per restituirceli”. Nelle casseforti, oltre al denaro che viene utilizzato per la gestione delle minime spese della Rsa, erano poi conservati documenti importanti per la parte burocratica, come ad esempio le carte Siss che servono per dialogare con il servizio sanitario.

“L’appello che facciamo – conclude Frigoli – è che in qualche modo la Fondazione possa tornare in possesso di queste carte e documenti senza che vengano dispersi o distrutti”. Delle indagini si sta occupando la Polizia di Legnano.