"Abbiamo speso 50mila euro per lavorare solo due giorni"

Il paradosso alla birreria Beerbanti di Canegrate: ai soldi spesi per adeguarsi alle norme anticovid non è corrisposta la possibilità di lavorare

Roberto Gallo del Beerbanti di Canegrate davanti al nuovo dehor

Roberto Gallo del Beerbanti di Canegrate davanti al nuovo dehor

Canegrate (Milano) 23 gennaio 2021 - "Abbiamo speso oltre 50 mila euro per allargare la birreria chiudendo il dehor estivo in previsione dell'inverno e lo abbiamo usato due volte". Roberto Gallo, uno dei soci della birreria Beerbanti di Canegrate è irritato. "Non ci fanno lavorare e così non possiamo andare assolutamente avanti. Abbiamo spese ingenti da sostenere, affitti da pagare, bollette da onorare. Tempo zero non potremo mettere più manco soldi di tasca nostra". Sono mesi che la birreria non lavora, con una fugace pausa a metà dicembre durante la settimana in zona gialla "concessa" alla Lombardia.

"Non possiamo neanche fare l'asporto perché andremmo in perdita, visto che è già successo e dopo aver fatto due conti ci siamo fermati. Ma vogliamo riaprire: abbiamo spesso qualcosa come 4000 euro solo per lo scanner all'ingresso del locale. Abbiamo messo l'intero locale in sicurezza totale. Abbiamo fatto corsi su corsi per il personale. Nonostante tutto ci troviamo in questa situazione assurda che ci ha messo in terribili guai. Anche i nostri dipendenti vanno avanti con 380 euro di cassa integrazione e i soldi fanno pure fatica ad arrivare. I ristori non ci bastano manco a pagare le bollette. Di cosa parliamo?".

Roberto Gallo poi chiede una riapertura anche serale: "Noi come birreria lavoriamo essenzialmente di sera. Se ci viene impedito di farlo non possiamo tirare avanti. Bisogna tornare a vivere, facendolo in sicurezza e dando la possibilità di poter lavorare". L'imprenditore insieme ai soci e ad altri ristoratori della zona partirà per la grande manifestazione del settore prevista lunedì a Roma.