FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Scolmatore, interventi sulle sponde per proteggere i boschi dalle piene

Dalla Regione arrivano 450mila euro per rinforzare gli argini del Ticino a valle del canale Scolmatore, prevista anche la realizzazione di un impianto per la raccolta di rifiuti galleggianti

Le sponde del Ticino

Abbiategrasso (Milano), 12 luglio 2016 - Qualcosa si muove sul fronte dello Scolmatore. Il canale che, ancora oggi, immette nella riserva del Parco Ticino gli scarichi inquinati del Seveso e dell’Olona. Le opere strutturali che riguardano da vicino il fiume azzurro nella zona abbiatense saranno di due tipologie. Da una parte si rinforzeranno le sponde del fiume a valle dello Scolmatore e a monte della Gabana, per evitare che le piene del Ticino possano spazzare via decine di ettari di bosco, oltre alle strutture turistiche come la Gabana stessa, la colonia enrichetta e la darsena. Dall’altra si cercherà di azzerare l’ingresso dei rifiuti galleggianti più grossi nel fiume attraverso la realizzazione di uno sgrigliatore. L’allarme sulla situazione dello Scolmatore era stato lanciato alcuni mesi fa dal «Circolo Legambiente - Terre di Parchi» di Abbiategrasso.

Per proteggere i boschi che fanno parte della proprietà Sartori (detta «Cà di Biss») sono stati stanziati 450mila euro. La Regione ha previsto l’attivazione della gara d’appalto per l’opera subito dopo l’estate. In questo modo sarebbe scongiurato il pericolo costituito dalle piene dello Scolmatore che, a oggi, rischiano di riversare quintali di rifiuti nel bosco del Ticino. Per quanto riguarda il potenziamento delle sponde a monte della «Gabana», invece, il Parco del Ticino ha chiesto di arretrare l’opera rispetto al punto dove era stata inzialmente prevista, allargando la sezione del fiume così da diminuire la forza della corrente. In questo caso, però, l’opera sarà realizzata se avanzeranno fondi degli interventi più a monte. In caso di piene le aree verranno comunque allagate ma i danni alle strutture dovrebbero essere ridotti al minimo.

Capitolo inquinamento. È stato predisposta da Aipo (Agenzia Interregionale del fiume Po) la realizzazione di uno sgrigliatore elettro-meccanico a Vighignolo, nel territorio di Settimo Milanese. L’opera servirà a raccogliere i rifiuti galleggianti che, indisturbati, arrivano ancora oggi nel territorio di Abbiategrasso, prima di finire nelle acque del fiume azzurro. Lo sgrigliatore è stato già inserito nel «Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo». I fondi per la realizzazione esistono già ma l’importo non è certo perché si tratta dell’avanzo dagli interventi sul Deviatore Olona, altra opera del costo di 6 milioni di euro che ha lo scopo di ridurre l’inquinamento dello Scolmatore abbiatense.

Gli ultimi sviluppi hanno portato a un cauto ottimismo sia da parte del circolo Legambiente di Abbiategrasso, che dal Parco del Ticino. Il presidente dell’associazione ambientalista abbiatense, Maurizio Vedovati, ha commentato positivamente gli interventi: «È stato importante il fatto di aver ricevuto risposte chiare da parte della Regione - ha spiegato -. Purtroppo l’amministrazione comunale abbiatense ci ha lasciati soli a lavorare al problema, almeno fino a oggi». Il direttore del Parco del Ticino, Claudio Peja, invece, ha sottolineato che «c’è stata un’evoluzione positiva della situazione ma siamo ancora lontani dalla soluzione definitiva. Lo Scolmatore può fare da valvola di sfogo ma deve essere una valvola rara. Anche un metro cubo d’acqua inquinata che viene scaricata nel fiume Ticino è una sconfitta».