Polemiche sull’auto del Comune

L'auto dell'Ufficio tecnico di Robecco sul Naviglio è stata criticata per essere stata trasformata in un veicolo simile a quelli della Polizia locale, suscitando polemiche per i costi e l'utilità dei lavori effettuati.

Polemiche sull’auto  del Comune

Polemiche sull’auto del Comune

Sta suscitando discussioni a non finire l’auto di servizio dell’Ufficio tecnico del comune di Robecco sul Naviglio abbellita con gli accessori tipici della Polizia locale. Che bisogno c’era di trasformarla in un veicolo del genere con tanto di livrea e barra lampeggiante? Nessun’altra auto dell’Ufficio tecnico o di altro servizio comunale è sistemata in quel modo in tutti i comuni del territorio. A Robecco si è voluto fare un’eccezione e non c’è nulla di male. Se non che sta suscitando l’ilarità della gente e qualche malumore per via dei costi impegnati.

Oltre alla determina del 6 maggio di quest’anno per 769,82 euro per la manutenzione dell’auto c’è anche quella del 5 dicembre dello scorso anno di 8113 euro per la riverniciatura. Lavori che dovevano essere effettuati, naturalmente. Con l’aggiunta però della barra lampeggiante e della livrea. Il veicolo era approdato al comune di Robecco sul Naviglio gratuitamente. Dopo che venne confiscato alla criminalità e assegnato per i servizi comunali. La stessa cosa avvenne per la Porsche in uso alla Polizia locale per il servizio di trasporto organi e che tanto è servita per salvare delle vite. Le spese, per la Polo, erano necessarie per quanto concerne la manutenzione e la stessa riverniciatura. Forse si potevano evitare quelle della livrea e la barra lampeggiante, limitando il tutto ad un semplice adesivo come spesso accade per i veicoli comunali.

Accessori che potrebbero servire nel caso di utilizzo dell’auto per un servizio di Protezione Civile, cosa che non accade spesso. Il commento tra i robecchesi è unanime: "Avrebbero potuto spendere quei soldi in ben altro modo. Anche solo per sistemare qualcosa che non va nel paese. Sembra che sia stato fatto solo per apparire".

Graziano Masperi