Vanzaghello, bufera sul parroco: "Xenofobia? Solo prudenza"

Don Armando Bosani torna a far discutere: le sue affermazioni su omossesuali e migranti hanno scosso le coscienze

Don Armando Bosani

Don Armando Bosani

Vanzaghello (Milano), 17 giugno 2018 - Un foglio di informazione parrocchiale diventato uno strumento di formazione politico-culturale con una matrice improntata alla «diffusione di sane idee» per cercare di ostacolare «un progetto, portato avanti da secoli, che vuole realizzare un uomo nuovo e una nuova era con caratteristiche contrarie, quando non opposte, a quelle stabilite da Dio». In molti non solo a Vanzaghello si chiedono quale funzione svolga «Il mantice», foglio edito dalla parrocchia che, gratuitamente, arriva nelle case di molti. Un informatore con gli orari delle messe, le attività dell’oratorio e dei gruppi parrocchiali. Ma dove si trova anche molto altro. Basta sfogliare i numeri delle ultime due settimane sui quali il parroco, don Armando Bosani, ha pubblicato articoli che parlano di omosessualità, xenofobia, omofobia, migranti. Tutti caustici «in risposta alla sovversione generale e alla decadenza civile e morale - dice don Armando - che attraversa la nostra società». Tesi che sul foglio parrocchiale trovano ampia eco e mai un contraddittorio. Un foglio che appassiona metà dei vanzaghellesi (che ne sostengono la stampa e la diffusione con regolari donazioni), mentre l’altra metà neppure se ne cura.

Il Mantice
Il Mantice
Sull'ultimo numero si legge ad esempio che l’omofobia non esiste mentre la xenofobia esiste in quanto esiste la paura dello straniero. «La paura dello straniero – si legge – è sempre esistita in tutti i tempi e in tutti i luoghi, in tutte le razze e in tutti i popoli, in tutte le legislazioni e in tutte le famiglie. Ma non si chiama xenofobia. Si chiama… prudenza. Rientra nel principio della legittima difesa» perché, si legge, «quando Gesù invita all’accoglienza si riferisce a una persona, forse a una famiglia, al massimo a una piccola comunità. Non a milioni di maschi giovani nullafacenti, aggressivi e senza donne vecchi e bambini…».  La xenofobia sul foglio parrocchiale diventa così «un neologismo inventato dai media allo scopo di manovrare la psiche dei più deboli intellettivamente per far loro accettare la sostituzione etnica». La chiesa dell’accoglienza, a Vanzaghello, non è ben vista dal parroco, visto i giudizi critici che vengono espressi anche alla Cei a più riprese su questi temi. E non finisce qui. C’è anche un intervento che sostiene la presunta superiorità della religione cristiana rispetto a tutte le altre: «L’Islam non ha missionari. Solo conquistatori. L’ebraismo non fa proseliti, ma figli» e ancora: «L’Islam è una religione semplice: una teologia primitiva e cinque pilastri su misura per l’uomo del deserto».