
Il semaforo sulla SS33 del Sempione
Parabiago (Milano), 31 ottobre 2017 - E' stata creata ora anche una pagina facebook "Vittime del photored di Parabiago". Ci si scambia i numeri di telefono, si confrontano i vari casi, si ragiona sulle presunte anomalie del dispositivo e si discute sull’istanza di annullamento delle multe. L’impressione è davvero quello che i sanzionati non intendono cedere a quello che definiscono "una trappola del Comune per fare cassa". E vogliono quindi dare battaglia. "È importante adesso fare fronte comune - dice uno di loro - e condividere non solo la nostra più che legittima rabbia, ma anche le nostre intenzioni su eventuali ricorsi o possibili plateali forme di protesta".
C’è insomma tra chi è incappato nell’occhio elettronico installato lo scorso maggio sul Sempione, all’altezza di San Lorenzo, la convinzione che quell’impianto semaforico sia stato studiato ad hoc solo per indurre all’errore. E le aspettative di guadagno provenienti dalle multe comminate, potrebbero quindi ora più che mai scontrarsi contro una montagna di cause al giudice di pace: "È inaccettabile, ingiusto e vergognoso. Il funzionamento di questo maledetto semaforo va rivisto». E c’è anche chi ha proposto (e molti coloro che sarebbero d’accordo) di organizzare un sit-in di protesta davanti all’impianto in questione.
Da parte sua il sindaco Raffaele Cucchi ha ribadito che non vi è nulla di irregolare e che quel dispositivo automatico serve solo per una questione di sicurezza. E così il numero delle contraravvenzioni - con relativa decurtazione dei punti - continua il suo trend: da maggio ad oggi sono già oltre 3.000 i verbali notificati, ma a questi se ne devono aggiungere ancora tantissimi di quelli riferiti a settembre e a ottobre. Insomma una strage di fotorilevazioni che non sta dando tregua: "Basta rispettare le regole e nessuno verrebbe multato", sostiene qualcuno. Ma per i sanzionati due sono le anomalie da vagliare. La prima è chi svolta a sinistra verso Cantalupo è costretto a una lunga attesa del verde (fino ad oltre dieci minuti): "Questo ci ha indotto a pensare che vi fosse un malfunzionamento e quindi infine a passare con la luce della lanterna rossa". La seconda è invece per i motociclisti che procedono dritto verso Nerviano e che hanno sfilato la coda (invadendo la corsia a semaforo rosso per chi svolta a sinistra) per poi passare con il verde: "Abbiamo al massino commesso l’infrazione di invasione di corsia, ma nulla più".