
Smog e controlli (FotoFiocchi)
Come immaginiamo la Lombardia di domani? Punteggiata di centrali nucleari e con strade solcate da veicoli inquinanti di vecchia generazione, a sentire qualcuno. Qualcuno che conta e prende decisioni, non il volontario della Pro loco.
La transizione ecologica avrà pure limiti, contraddizioni e persino qualche effetto collaterale, ma demonizzarla e cercare di ostacolarla in ogni occasione, non mi pare la scelta più felice e lungimirante, soprattutto per chi vive nell’area più inquinata d’Europa, com’è tristemente nota la Pianura Padana.
E invece viene messo in discussione anche un piccolo passo come il blocco dei veicoli diesel euro 5, programmato da tempo e per il quale lo stesso Pirellone ha investito risorse. I costi della transizione non possono ricadere sulla spalle dei cittadini, il ragionamento del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, rilanciato dall’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente. Condivisibile, ma manca un pezzo. Anzi due.
Innanzitutto i costi dell’inquinamento per la collettività, costi sociali ma anche economici in termini di peso sul sistema sanitario, nel medio-lungo termine sono molto più alti rispetto a incentivare la sostituzione di auto vecchie almeno 10 anni. In secondo luogo, in ogni società evoluta e organizzata (neanche troppo in verità), il treno è la prima opzione di spostamento per necessità di lavoro, che si tratti di merci o di persone. Ovviamente, a fronte di un servizio e una rete ferroviaria efficienti. Materia per il titolare dei Trasporti, insomma, ministro o assessore che sia.