PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano, "Non so ancora di cosa sia morto mio padre"

La figlia di un ottantenne deceduto all’Accorsi da oltre un mese reclama alla direzione sanitaria la cartella clinica del genitore

Un'anziana (foto di repertorio)

Legnano (Milano), 19 aprile 2020 - «È passato oltre un mese e mezzo dalla morte di mio padre, ma ad oggi malgrado le mie ripetute richieste, non so ancora quale sia stata la causa ufficiale del decesso": tra le tante, tristi storie che l’emergenza coronavirus ha costruito sul dolore dei congiunti, c’è anche la vicenda raccontata da R.T., una legnanese il cui padre era ospite della Rsa Accorsi di via Colombes e che, a settimane dall’evento, non riesce a trovare una risposta alla sua unica, comprensibile richiesta di chiarezza

«Mio padre aveva 89 anni, aveva certamente un decadimento cognitivo, ma era in un buono stato di salute: non prendeva neppure le pastiglie per la pressione – racconta –. L’ho visto l’ultima volta il 2 marzo, ultimo giorno in cui era possibile entrare in rsa: un solo paziente per ospite, con mascherina e guanti e per non più di dieci minuti e io l’ho anche fotografato perché era il giorno del suo compleanno...". Passa una settimana: "La sera del 9 marzo, da un numero privato, ho ricevuto la chiamata del direttore sanitario che mi diceva che mio padre aveva avuto un problema respiratorio. Mi disse che non stava né male né bene, ma che non mi sarei dovuta preoccupare". La donna chiede di poterlo comunque vedere e, malgrado il primo diniego, il giorno dopo si reca alla rsa. L’uomo che trova sul letto, però, è lontano dal ricordo di soli sette giorni prima: "Mio padre era irriconoscibile, non ci potevo credere, e tutto sarebbe successo in 24 ore – continua –: la stessa sera mi hanno chiamato per dirmi che era morto".

La donna lo vedrà l’11 marzo, nel peggiore dei modi: nella camera mortuaria, sdraiato su un lettino, vicino ai cadaveri di altre persone, morte nella stessa notte, con lenzuoli e la sola testa scoperta. A quel punto R.T. chiede il documento per capire la causa di morte: "“Non l’abbiamo“, è stata la prima riposta che ho avuto, perché “l’unico documento che compiliamo lo consegniamo all’impresa di pompe funebri“. Eppure nella cartella clinica qualcosa deve essere contenuto. Le stesse pompe funebri mi hanno spiegato la procedura, confermando di non essere in possesso del documento. Il 15 aprile la Rsa mi ha messo anche per iscritto che io mi devo rivolgere alle pompe funebri: a questo punto ho chiesto ufficialmente di poter visionare la cartella clinica, ma l’unica cosa certa è che ad oggi non so ancora perché mio padre sia morto e temo che il mio non sia un caso unico".