
I carabinieri hanno eseguito l'arresto
OSSONA (Milano), 31 luglio 2018 - Ancora una rissa a Ossona e ancora una volta a rimetterci sono gli esercizi pubblici. Nello specifico, un bar di via Patrioti, che nei giorni scorsi ha ricevuto dalla questura la proposta di chiusura amministrativa - non si sa ancora per quanti giorni - in seguito ai ripetuti episodi di risse e violenza nei paraggi del bar stesso. I fatti. Via Patrioti è da qualche mese teatro di litigi che sfociano spesso in veri pestaggi: nel solo mese di luglio sono stati due gli episodi e le persone coinvolte sono sempre le stesse. La prima lite è finita con l’aggressione a due ragazzi omosessuali, colpevoli di aver osato scambiarsi effusioni davanti ai litiganti, la seconda è finita con una corsa in ospedale per un uomo di 40 anni, di origini albanesi, ferito alla mano per aver tentato di separare gli uomini venuti alle mani. Entrambe le volte gli scontri sono avvenuti a breve distanza dal bar di via Patrioti, cosa che ha spinto il proprietario a rivolgersi a carabinieri e Polizia locale per tutelarsi.
Una scelta di onestà che solitamente paga e che, questa volta, potrebbe ritorcersi contro il barista: all’esercizio è stata notificata una proposta di chiusura amministrativa, proprio come accade spesso a bar e discoteche teatro di eventi violenti. Il proprietario ha attivato le procedure per il ricorso, secondo i termini di legge. Resta il fatto che l’ultimo episodio di violenza che ha coinvolto gli stessi uomini è avvenuto nel palazzo di fronte al bar, sabato sera, a serrande chiuse (il bar per tre sere ha chiuso presto, in concomitanza con la festa della birra ossonese). I due, un uomo di origini romene e un italiano, sono venuti nuovamente alle mani con minacce e insulti. È intervenuta anche un’ambulanza: il romeno perdeva sangue dalla testa a causa delle percosse dell’altro uomo. Non solo. Durante il litigio, alcuni ossonesi che hanno sentito le urla provenire dal cortile della palazzina hanno sentito distintamente una minaccia «Ti faccio saltare in aria la casa col gas». Un clima poco felice e, in questo senso, il bar e il suo esercente c’entrano ben poco.