PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano, in ospedale arriva il presidio fisso di polizia

Dopo l’escalation di aggressioni a medici e infermieri al Pronto soccorso, la città corre ai ripari

Posto di Polizia in ospedale

Legnano (Milano) – Un presidio di polizia all’ospedale di Legnano per garantire maggiore controllo e sicurezza: è questa la novità che da ieri caratterizza il nosocomio di via Papa Giovanni XXIII, realtà che per parecchi anni non ha potuto contare su questo tipo di servizio.

La Questura di Milano ha infatti chiuso un accordo con le Direzioni Sanitarie di quattro ospedali del territorio milanese affinché, considerato anche il progressivo affievolimento delle criticità legate all’emergenza pandemica, venissero individuati locali idonei per riattivare i Posti di Polizia la cui operatività, nelle fasi acute della pandemia era stata temporaneamente sospesa. Si è trattato di "riattivare" in alcuni casi, ma di creare ex novo in altri, come è accaduto a Legnano.

E così dopo La Direzione dell’Ospedale Maggiore Cà Granda-Policlinico di Milano - uno dei poli sanitari più grandi ed articolati del capoluogo e con un importante carico di lavoro sul Pronto Soccorso – che per prima ha aderito all’iniziativa, analoga disponibilità è stata espressa anche dalle Direzioni dell’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, dal Sacco di Milano (qui verrà attivato entro l’estate) e, appunto, dell’Ospedale Nuovo di Legnano: il presidio è stato attivato nella giornata di ieri in locali adeguatamente strutturati e configurati con le tecnologie idonee al servizio.

Nell’autunno del 2022 il Commissariato di Legnano aveva già attivato un servizio di presidio saltuario, mentre d’ora in poi sarà garantita la presenza tutti i giorni dal lunedì al sabato. A segnalare in passato problemi di sicurezza all’ospedale di Legnano, soprattutto in Pronto soccorso, erano stati anche i sindacati. Numerosi gli episodi che, negli ultimi anni, avevano infine spinto i sindacati a chiedere maggiori tutele per gli operatori sanitari: alla fine dello scorso mese di gennaio un uomo di 50 anni era stato denunciato per interruzione di pubblico servizio dopo aver minacciato il personale medico e gli operatori sanitari, rei a suo dire di non aver valutato in modo adeguato un parente. Per provare a calmarlo, in quell’occasione erano intervenuti i carabinieri.