
La cerimonia dell’Anpi in fabbrica e al monumento dei partigiani
L’Anpi ricorda la retata nazifascista alla Franco Tosi, avvenuta il 5 gennaio ’44. Oggi è il giorno della commemorazione dell’81° anniversario dei deportati della fabbrica a Mauthausen. La manifestazione è aperta a tutti e prenderà il via alle 9, con l’ingresso nello stabilimento da piazza Monumento. Alle 9.30 gli interventi nella Sala montaggio: parlano la rappresentanza sindacale unitaria, il sindaco Lorenzo Radice, gli studenti delle scuole legnanesi, il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Seguiranno la posa delle corone, il corteo per le vie cittadine, e l’intervento al Monumento dei partigiani (al cimitero) del presidente dell’Anpi di Legnano, Primo Minelli.
"Questa commemorazione vuole ricordare uomini che hanno dato un contributo fondamentale per l’affermazione della libertà – afferma Minelli –. Allora scioperare, come fecero gli operai della Tosi deportati, era una sfida immensa, un atto di coraggio straordinario: significava rischiare di perdere la vita, cosa purtroppo avvenuta. Ritrovarci in fabbrica per ricordare quanto successo significa ribadire che la memoria non si cancella, ma è parte integrante della città. La memoria non è un fatto passato, una cosa da nostalgici: vive ogni giorno nel presente e viene richiamata dai fatti quotidiani. Pensiamo a certi discorsi di odio politico. A manifestazioni che inneggiamo al fascismo. Ai negazionisti della storia".
Il secondo invito che l’Associazione nazionale partigiani d’Italia rivolge alla città è per domenica. Al Teatro Tirinnanzi, in piazza IV Novembre, si terrà il concerto per il Giorno della memoria, con il coro della sezione Anpi del Teatro alla Scala. Sul palco i soprani Gabriella Locatelli e Alla Samokhotova, il mezzosoprano Julija Samsonova, il contralto Giulia Taccagni, i tenori Mariano Sanfilippo e Giovanni Carpani, il baritono Niccolò Scaccabarozzi e il basso Alberto Rota; al pianoforte Paolo Spadaro Munitto. Interpreteranno musiche di Händel, Mozart, Rossini, Verdi e Ravel. "Vogliamo legare il Giorno della memoria alla musica – conclude Minelli –. Oggi possiamo godere di una musica in libertà, ma la memoria ci riconduce a quei brani composti nei campi di concentramento, che spesso precedevano le condanne a morte".