Omicidio al bar di Turbigo. Rigels sconterà 17 anni

All’albanese accusato di aver ucciso un connazionale nel settembre 2022 non è stata riconosciuta dal giudice l’aggravante dei futili motivi e della recidiva.

Omicidio di Turbigo: è arrivata la sentenza di primo grado. Gjinaj Rigels, l’albanese accusato della morte del giovane connazionale Emanuel Rroku, è stato condannato a 17 anni e 4 mesi. Secondo il tribunale di Busto Arsizio è stato lui a sparare la sera del 16 settembre 2022 all’esterno di una bar di via Allea dopo una lite. Il pubblico ministero Ciro Caramore aveva chiesto l’ergastolo con l’aggravante dei futili motivi. La corte presieduta dal giudice Rossella Ferrrazzi ha escluso invece l’aggravante dei futili motivi e la recidiva, riducendo di un terzo la pena. La difesa dell’imputato, nella penultima udienza, aveva invece parlato di eccesso colposo di legittima difesa e, in subordine, di omicidio preterintenzionale sostenendo che Gjinaj Rigels avesse sparato dei colpi a terra e solo un colpo verso la vittima quando questo, insieme agli amici, gli si era avventato addosso con l’intento di disarmarlo. Per cinque dei testimoni della difesa il tribunale ha disposto l’invio degli atti in procura per falsa testimonianza.

La sera del 16 settembre 2022 Rroku si trovava seduto ai tavolini esterni di un bar lungo via Allea Comunale di Turbigo. Sarebbe nata una lite, culminata con il 34enne albanese che ha estratto la propria pistola semiautomatica sparando almeno: un proiettile aveva colpito il connazionale 23enne e l’altro aveva ferito un ragazzo di 20 anni. All’interno del bar un uomo aveva colpito una donna e alcuni dei presenti sarebbero intervenuti per fermarlo, mentre Rigels per difendere l’amico da quella folla inferocita scatenò la rissa. Proprio durante la rissa, dalla pistola del 34enne sarebbe partita la raffica di proiettili fra i quali quello che centrò Rroku alla carotide. Il 23enne morì poco dopo il suo arrivo all’ospedale di Legnano, mentre il 34enne fu ricoverato per diverso tempo a Gallarate per le percosse subite quella sera. Nei mesi scorsi davanti al bar la perizia balistica dei Ris di Parma, che hanno ricostruito la scena per capire se si sia trattato o meno di omicidio volontario. L’esame ha stabilito che il colpo mortale fu esploso da una distanza tra i 25 e i 45 centimetri, colpendo la collana di Rroku e deviando verso il collo l’ogiva. Il legale ha chiesto di poter accedere ala giustizia riparativa. Christian Sormani