
Un'altra missione targata Leonardo
Nerviano (Milano) – Anche questa volta, così come era accaduto in altre occasioni, c’è spazio per la tecnologia sviluppata nella sede di Leonardo a Nerviano nell’ultima missione dell’Agenzia Spaziale Europea che ha preso il via sabato con il lancio da Cape Canaveral, in Florida, della missione Euclid.
A bordo di uno SpaceX Falcon 9, infatti, c’è il satellite che tra circa un mese raggiungerà una distanza media di 1,5 milioni di km oltre l’orbita terrestre, dove resterà per circa sei anni: Euclid studierà l’espansione e l’evoluzione dell’universo, per comprendere come la sua struttura si è formata nella storia cosmica e i dati raccolti permetteranno agli studiosi di desumere le proprietà dell’energia e della materia oscura, che insieme contribuiscono al 95% dell’Universo, e della gravità, chiarendo meglio la loro natura.
Per questo il satellite è equipaggiato anche con un telescopio attraverso il quale verrà realizzata una mappatura di un terzo del cielo extragalattico, al di fuori della Via Lattea, osservando miliardi di galassie fino a dieci miliardi di anni luce, e scattando immagini di altissima accuratezza in luce ottica e nel vicino infrarosso.
Come entra in gioco il sito di Leonardo a Nerviano, da tempo centro di eccellenza per le attività nel settore aerospaziale? La sede di Nerviano contribuisce a questa importante missione scientifica in diversi modi: qui e a Campi Bisenzio, ad esempio, sono stati realizzati i micro propulsori a gas freddo che consentiranno all’ESA di controllare l’orientamento della sonda nello spazio con correzioni di direzione di osservazione infinitesimali. A Nerviano, poi, prendono forma i pannelli fotovoltaici che assicurano l’alimentazione dei sistemi del satellite: tre pannelli, per 3.000 celle, installati sopra lo scudo termico e in grado di resistere fino a +160°, per erogare l’energia e proteggere il telescopio dal calore.