
Muore soffocato da un boccone in una casa di riposo nel Pavese
Da Arluno dove risiedeva si era spostato a Cervesina, sulle colline dell’Oltrepò pavese perché lì aveva trovato una struttura pensata in ogni suo dettaglio per accogliere anziani autosufficienti o parzialmente non autosufficienti e farli sentire come a casa propria. Proprio nella sala da pranzo de “L’oleandro bianco“, però, la vita di Antonio Stecchi, pensionato di 72 anni, si è fermata. La tragedia è avvenuta nella sala da pranzo della casa di riposo, davanti agli occhi attoniti degli altri 11 ospiti. Erano radunati per consumare il pasto di mezzogiorno, quando nel momento in cui il pensionato ha ingoiato un boccone di carne con i piselli, si è accasciato a terra. Forse a causa di un problema di deglutizione il cibo è finito nella trachea e ha provocato il soffocamento del 72enne. L’anziano non è più riuscito a respirare. Il personale in servizio in via Pancarana è subito intervenuto e ha soccorso l’anziano praticandogli un massaggio cardiaco, ma non si è ripreso. Nel frattempo, è stato lanciato l’allarme e all’interno della struttura pensata per garantire tutela e protezione abitativa a ogni suo ospite sono arrivate l’automedica e un’ambulanza. Anche i sanitari hanno provato a rianimare Stecchi e a rimuovere dalla sua trachea il boccone. Ma ogni tentativo è risultato purtroppo vano; il cuore dell’anziano andato in arresto non ha più ripreso a battere. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Voghera che hanno verificato quanto era accaduto nella residenza nata per dare una risposta alla crescente esigenza abitativa delle persone anziane e per farle sentire come a casa propria. Una struttura che per la sua tipologia non è obbligata a garantire la presenza costante del personale medico anche se si avvale di operatori altamente specializzati e attenti a ogni esigenza. M.M.