Maxi rogo alla Ilga di Vigevano Veleni nell’aria sotto controllo

Dalle analisi di Arpa i valori degli idrocarburi policiclici sarebbero tutti inferiori al limite .

Maxi rogo alla Ilga di Vigevano  Veleni nell’aria sotto controllo

Maxi rogo alla Ilga di Vigevano Veleni nell’aria sotto controllo

I valori degli idrocarburi policiclici aromatici sono tutti inferiori al limite di quantificazione. È l’anticipazione che Arpa Lombardia ha inviato al sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, in relazione alle analisi effettuate nella giornata di domenica in città dove era in corso dal pomeriggio precedente il furioso incendio che ha interessato la Ilga Gomma di viale Commercio. Nei prossimi giorni dovrebbero essere disponibili i dati relativi anche ai giorni successivi. "Se i riscontri dovessero essere confermati – commenta il primo cittadino – la riterrei una buona notizia, considerando quando era estesa la colonna di fumo che si è generata". Mercoledì i tecnici di Arpa hanno effettuato un altro sopralluogo presso l’azienda vigevanese che ha riguardato anche le modalità di smaltimento dell’acqua, oltre un metro, che si trova nella zona sulla quale, per molte ore, hanno lavorato dieci squadre di vigili del fuoco arrivate, oltre che da Vigevano, Pavia, Mortara e Robbio anche da Milano e Lodi. Le cause del rogo sono in fase di accertamento ma sarebbero da ricondurre ad un corto circuito di un compressore. I vertici dell’azienda vigevanese, appena superata la fase d’emergenza, si sono immediatamente attivati per pianificare la ripresa della produzione: in considerazione dei danni molto ingenti, si parla di almeno tre milioni di euro, lo stop potrebbe durare qualche mese, meno se si trovasse una sistemazione provvisoria, in attesa del ripristino degli spazi di lavoro e in considerazione del fatto che i macchinari non sono stati intaccati dalle fiamme.

L’incendio si è sviluppato nel primo pomeriggio di sabato e da subito è stato chiaro che si trattava di un evento di particolare gravità. Per ore dall’azienda vigevanese si è alzata una colonna di fumo nero e denso che, non riuscendo a salire in quota, si è allargata sulla città. In diversi punti, anche del centro, si è avvertito un odore acre molto intenso. In quelle ore il sindaco ha firmato una ordinanza con la quale si imponeva, oltre all’isolamento della zona dell’incendio, l’utilizzo di mascherine all’aperto e la chiusura delle finestre. Provvedimenti poi revocati già il giorno successivo. Permane invece il divieto di consumare ortaggi prodotti in loco. Umberto Zanichelli