Si masturba al cimitero davanti a una donna, licenziato dipendente

L'uomo aveva iniziato a toccarsi nei colombari di fronte ad una signora che faceva visita ai parenti defunti

il cimitero di Legnano

il cimitero di Legnano

Legnano (Milano), 30 aprile 2017 - Atti osceni in luogo pubblico. Con questa motivazione un dipendente del cimitero è stato licenziato dopo essersi masturbato nei colombari del camposanto legnanese davanti ad una donna che faceva visita alla tomba di famiglia. L'uomo, un ultra cinquantenne che lavorava da decenni al cimitero monumentale di Legnano, era dipendente di Aemme Linea Ambiente, società che fra le altre cose si occupa anche sei servizi cimiteriali della città.

La cronaca ci riporta ad un mattino del marzo scorso quando l'uomo avrebbe atteso la sua vittima in una zona nascosta del cimitero per poi iniziare a toccarsi proprio davanti a lei. Uno spettacolo osceno che ha fatto spaventare la donna la quale ha subito chiamato le forze dell'ordine che sono giunte subito sul posto, individuando l'uomo che ha ammesso le proprie colpe. Da qui la stesura di un verbale che è poi stato notificato per conoscenza sia al comune che all'azienda che si occupa dei servizi. Il comune avrebbe chiesto da subito l'allontanamento di questa persona attivando di fatto l'azienda che si è attivata per poter quanto prima iniziare il processo di licenziamento dell'uomo a seguito dello spiacevole episodio, aprendo prima una procedura disciplinare. Licenziamento che è poi avvenuto alla fine di marzo. Una storia che aveva avuto un eco particolare in città, ma che in qualche modo vista la scomodità dell'argomento in questione, era stata messa a tacere. Adesso l'ex dipendente avrebbe impugnato il licenziamento mentre la parte sua la vittima ha enunciato l'uomo che avrà quindi un seguito a livello penale. Una vicenda che ha scosso ancora una volta i vertici di Aemme Linea Ambiente dopo la denuncia di qualche settimana fa a carico di dipendenti dalle pause troppo lunghe. Pause che sono costate la sospensione di tre persone per una decina di giorni dal servizio. In questi casi alcuni dipendenti, ben consci della lunga sosta al bar, avevano addebitato all'azienda persino degli straordinari. 

christian.sormani@ilgiorno.net